«Indietro non si torna Faremo isole sotterranee»
da La Stampa del 22.07.2006
24 July, 2006
Il neo-assessore all’Ambiente Domenico Mangone è in vacanza. Ma, come tutti gli assessori che fanno bene il proprio mestiere si tiene sempre in contatto con il Palazzo, ma soprattutto si rende reperibile.
Così, non appena appresa la notizia che a Palazzo civico il «Diritto di Tribuna» era stato dedicato alla raccolta differenziata e che la petizione presentata era forte di oltre 1700 firme si è attaccato al telefono. Prima l’Amiat, poi la presidente della sesta commissione Cerutti, quindi i tecnici dell’assessorato. E alla fine, perchè no, anche i giornalisti.
Allora assessore, ha sentito? Se ci sono 1700 persone che protestano, e oltretutto 1700 persone civili che passano un sacco di tempo a separare «l’umido» dalla carta e dalle lattine...
«Sì, certamente, qualcosa non funziona. Ma una cosa voglio premettere: indietro a questo punto non si torna».
Che cosa vuol dire?
«Che gli obiettivi raggiunti in città, in termini di raccolta differenziata, sono lusinghieri e noi intendiamo estendere il provvedimento a tutta la città. Certo, ci saranno da prendere in considerazione alcuni cambiamenti. Appena tornerò a Torino vedrò il da farsi».
Ma non può darci qualche anticipazione?
«Sulle cose sicure sì. Per esempio stiamo lavorando alla costruzione di quattro isole ecologiche interrate in altrettante parti della città. Lì si potranno localizzare i cassonetti senza procurare fastidi ai condomini. Per ora le zone individuate sono le seguenti: piazza Sofia, corso Giulio Cesare, via Reiss Romoli, via Botticelli. Poi però dovremo mettere mano anche alla modalità di ritiro della spazzatura».
Anche qui, qualche anticipazione?
«Dobbiamo metterci d’accordo con Amiat. A mio parere il servizio di raccolta deve continuare a farlo quest’azienda. Così si potranno evitare i tempi morti e i disagi lamentati dai cittadini. Però bisogna vedere soprattutto a quali costi questo sarà possibile».