LETTI PER VOI - Vamos a la playa, ma su Spina 3
Il Comune sta progettando di creare sulla Dora l’effetto bagnasciuga - da La Stampa web del 28.07.06
31 July, 2006
l’assessore Tricarico: «Dove c’erano gli stabilimenti spunteranno ombrelloni e campi da beach volley. tutto pronto nel 2008»
«Qui non c’è il mare» cantavano gli Statuto. Vero, anzi no. Perché tra un paio d’anni Torino, se non proprio il mare, avrà almeno una spiaggia. E che spiaggia. Mica robetta tipo Parigi, Roma o Budapest, dove le banchine lungo la Senna, il Tevere e il Danubio sono state attrezzate in veste balneare. No, una vera spiaggia.
Con file di ombrelloni e sdraio sulla sabbia dorata, chioschetti per le bibite e le insalate da pausa pranzo, campi da beach volley, bionde in bikini che giocano a racchettoni, playboy da bagnasciuga e venditori di cocco fresco. Una spiaggia, insomma.
Il progetto è stato annunciato ieri dall’assessorato del Verde e da quello all’Urbanistica e sicuramente farà discutere. La spiaggia di Torino sorgerà lungo la Dora, nel tratto compreso fra corso Principe Oddone e corso Umbria, là dove c’erano gli stabilimenti Michelin e Fiat, e dovrebbe essere pronta nel 2008. Sarà all’interno del Parco della Dora e il costo totale dell’operazione si aggira sui 42 milioni di euro.
Nel tratto tra via Livorno e corso Principe Oddone il fiume sarà «stombato»: la sua superficie, infatti, era stata seppellita da una colata di cemento negli anni del boom economico per favorire gli scambi e le comunicazioni tra le industrie sulle due sponde.
La copertura, come previsto dal piano regolatore, sarà rimossa e verranno ripristinati gli argini originari. E proprio questi argini - secondo l’immaginifico progetto della Torino post-olimpica - saranno trasformati in una lunga spiaggia di sabbia sorvegliata dalle ciminiere: il camino in cemento dell’ex Michelin e la torre delle officine Fiat, trasformata nel campanile della chiesa su via Borgaro resteranno al loro posto, intoccabili esempi di archeologia industriale.
Nel progetto poi è prevista un’area per il rimessaggio delle barche che dovrebbe situarsi sulla sponda tra via Livorno e corso Umbria. E dal momento che non esiste una spiaggia senza mare e visto che non è ancora pensabile fare il bagno nella Dora, il Comune ha anche in mente di attrezzare l’area con più piscine.
L’unico ostacolo alla nascita della riviera sabauda è di natura ambientale e riguarda le tonnellate di sabbia necessaria a costruire la spiaggia. «Il problema è non creare dissesti alla natura e alla biosfera» dice l’assessore al Verde pubblico Roberto Tricarico.
E dove trovare poi la rena? In Liguria? Mica si può cancellare a colpi di ruspe e camion il buen retiro preferito dai torinesi in vacanza. In alternativa Forte dei Marmi? O ancora Riccione? Palazzo Civico dovrà valutare.
In ogni caso, il risultato non sarà un’edizione Spina 3 dei Murazzi, ma esattamente il contrario: bello di per sè al di là dei locali. Perché la riviera sotto la Mole sarà infatti inserita nel più ampio progetto del parco della Dora.
Si tratta di un polmone verde di 450.000 metri quadrati il cui progetto è stato elaborato da uno dei maestri dell’architettura paesaggistica, l’austriaco Andreas Kipar.
Ma non è ancora tutto. Il Comune ha anche stipulato una convenzione con l’impresa di costruzioni Rosso, che ha in appalto la gestione del centro sportivo Michelin: in cambio delle cubature edificabili ricevute per le Olimpiadi, l’azienda aprirà al pubblico le strutture del centro, cioé campi da tennis, da calcetto, da bocce.
Il termine dei lavori cade proprio in concomitanza con il congresso mondiale degli architetti del 2008. La coincidenza regalerà ai massimi esperti in fatto di paesaggi e costruzioni un esempio di rinnovamento urbano e una siesta in spiaggia, durante nelle pause di incontri e convegni. Spiace per gli Statuto, sulla Dora vanno i Righeira: si canta «Vamos a la playa».