La gestione dei rifiuti nella Provincia di Milano
Contenimento della produzione e riduzione delle emissioni
25 September, 2006
<b>Jacopo Corsentino</B>
Il Piano per la gestione dei rifiuti redatto a maggio 2006 dalla Provincia di Milano presenta specifiche peculiarità:
- il contenimento della produzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata;
- la tendenziale autosufficienza provinciale nel ciclo integrato dei rifiuti;
- la riduzione delle emissioni ‘Kyoto incompatibili’ e della circolazione dei rifiuti;
- il trattamento e lo smaltimento del rifiuto in prossimità del suo luogo di produzione;
- la distribuzione territoriale dei carichi ambientali;
- l’annullamento del conferimento in discarica per i rifiuti non trattati;
- la massimizzazione del rapporto fra costi e benefici nella gestione integrata del rifiuto;
- la valorizzazione del rifiuto in termini di recupero di materia e di energia.
Il Piano prevede, dunque, un pacchetto di iniziative volte al contenimento della produzione dei rifiuti. Si tratta, questo, di uno dei punti qualificanti del Piano.
Ciò nondimeno, la decisione è stata quella di prevedere per gli anni a venire non una riduzione tout court della produzione complessiva dei rifiuti, bensì una più realistica e prudenziale diminuzione del 20% dell’attuale tasso annuo di crescita, che passerà quindi dall’1,3% all’1% (ricordo che in Provincia di Milano un 1% equivale a circa 20.000 tonnellate/anno).
In merito all’autosufficienza provinciale nel ciclo integrato dei rifiuti, in primo luogo occorre chiarire che la circolazione extraprovinciale dei rifiuti, urbani o speciali, non può in alcun modo essere proibita da parte della Provincia di Milano, essendo oggi il bacino di riferimento quello dell’intera regione. Pertanto, mantenere in ambito provinciale l’intero ciclo dei rifiuti potrà essere – a seconda dei casi – il frutto di azioni incentivanti o dissuasive, mai impositive. Perciò, il concetto di autosufficienza non può che intendersi in modo tendenziale.
In secondo luogo, il concetto di autosufficienza tendenziale dovrà valere come riferimento per tutte le componenti della filiera dei rifiuti: recupero, compostaggio, smaltimento, etc.
Infine, occorre ricordare che ad oggi la Provincia di Milano esporta più di 111mila tonnellate di rifiuto organico, pari ad oltre il 60% del totale raccolto. Infatti, promuovere la gestione di tale tipologia di rifiuto all’interno dei confini provinciali, implica il farsi carico, in termini di capacità di smaltimento, anche delle scorie derivanti dalle operazioni di trattamento.
Parlando invece di raccolta differenziata, il dato medio provinciale si attesta, al 2004, al 42.8% (a fronte di un dato medio nazionale del 22.7%). Tale valore è così ripartito: 55.3% nei territori della futura Provincia di Monza e Brianza, 48.4% in Provincia di Milano (escluso il capoluogo), 30.3% nel Comune di Milano.
Il Programma Regionale per la gestione del rifiuti fissa al 2011 l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata; il Piano Provinciale prevede – entro tale data – il raggiungimento di almeno il 52%.
La parte del leone nel conseguimento di tale obiettivo dovrà essere svolta dal Comune di Milano, al quale è richiesta l’attivazione della raccolta dell’umido anche presso le utenze domestiche.
Un ultimo aspetto concerne il tema delle necessità impiantistiche.
Il Piano per la gestione dei rifiuti rileva, infatti, un’evidente deficit provinciale (circa 111mila ton/anno) di impianti dedicati al trattamento della frazione organica. Deficit che, peraltro, è destinato a crescere.
Sulla scorta del già menzionato principio di autosufficienza, e per ridurre la circolazione dei rifiuti, la Provincia di Milano non potrà che favorire processi di insediamento di impianti deputati al trattamento della frazione organica, mantenendo come priorità una distribuzione equa dei carichi ambientali ed il trattamento dei rifiuti in prossimità del loro luogo di produzione.
Sarebbe in questo modo possibile il recupero di energia che, sottoforma di energia termica (teleriscaldamento), garantirebbe al territorio una fonte di approvvigionamento a costi contenuti e, soprattutto, ad un bassissimo impatto ambientale.