Penati, il difensore dell´hinterland \"Chi inquina paga, ovunque abiti\"
Il presidente della Provincia: il principio dev´essere uguale per tutti, non sopporterei deroghe all´italiana - da La Repubblica del 14.10.2006
16 October, 2006
PAOLO BERIZZI
Paga chi inquina. E chi inquina di più, paga di più. Non ha dubbi Filippo Penati su come dovrà essere il pedaggio cittadino che il Comune vuole introdurre a partire dal 2007. «Chi produce inquinamento allunghi l´obolo. A prescindere da dove abita».
Ecco perché, quando sente parlare di ticket di ingresso, il presidente della Provincia è lapidario: «È inconcepibile far pagare chi viene da fuori per entrare a Milano. Vorrebbe dire innescare un pericolosissimo effetto domino. Con i sindaci dell´hinterland che, giustamente, introdurrebbero a loro volta tasse di entrata nei loro comuni. No, non esiste».
Presidente, mettiamo che il progetto del Comune sia una tassa di ingresso per chi viene da fuori. A prescindere dal potenziale inquinante.
«Se fosse così la Provincia non ci starà, e si chiama fuori. Ma mi auguro che la proposta non sia un pasticcio. E che prevalga il buon senso, ovvero: la tutela della salute come valore universale. Se così fosse, siamo ben felici di approvare e sostenere la cosiddetta pollution charge».
L´assessore Croci ha detto che il progetto sarà presto presentato in consiglio comunale e che verrà poi sottoposto alla valutazione di Provincia e Regione.
«Ho apprezzato le sue parole. Mi sembra un´apertura importante. Ma aspetto di vedere la proposta prima di giudicare».
La pollution charge è un pedaggio modulato sul potenziale inquinante della vettura. Forse l´unica vera soluzione per ridurre le schifezze sprigionate dalle auto che girano in città.
«È così. Ed è questo che mi aspetto dal Comune. L´obiettivo è ridurre l´inquinamento, punto. Dunque bisogna essere d´accordo sul concetto che non è importante chi sta dove. È importante capire chi inquina. E farlo pagare. Ma non le nascondo che qualche preoccupazione ce l´ho...».
Quale?
«Non vorrei che alla fine venisse fuori la classica cosa all´italiana: e cioè che fatta la legge si trova la deroga».
Perché dice questo?
«Vedo che qualcuno sta già mettendo le mani avanti. Sento parlare di deroghe, di categorie da tutelare, di camion che devono scaricare merce e che non si possono bloccare o tassare... Questo è un ragionamento sbagliato, nocivo. Non devono esserci categorie da tutelare. Il principio su cui si basa il pedaggio dev´essere fermo, saldo. Altrimenti se cominciamo a dire che gli autotrasportatori sono importanti, qualcun altro potrebbe rispondere che allora è più importante "proteggere" e sollevare dalla tassa le categorie con il salario più basso».
Come giudica, complessivamente, il convegno di ieri sui pedaggi cittadini?
«È stato un incontro importante. Per la prima volta ci si è confrontati apertamente. Si è ragionato insieme sui provvedimenti che verranno adottati».
Scusi, ma i soldi ricavati con il ticket per cosa dovranno essere usati?
«Senza dubbio per potenziare il trasporto pubblico. Bisogna andare in quella direzione. Più mezzi pubblici uguale meno auto. E meno auto uguale meno inquinamento».