Nel mondo
da Repubblica del 09.11.2006
14 November, 2006
<b>Il traffico si è ridotto del 25% ma le multe ogni settimana sono 15mila da 80 sterline Nella capitale inglese si paga per entrare in un' area di soli 13 chilometri quadrati In Europa i pionieri sono stati i norvegesi, a Oslo il ticket è sette giorni su sette: due euro a passaggio Il doppio per i mezzi pesanti Più severi a Singapore, i primi a introdurre il road pricing nel 1975 Multe da dieci a settanta dollari e per i recidivi c' è il processo
Arturo Buzzolan</b>
Un boccone troppo grosso da digerire in un colpo solo. Forse, al di là dei giochi politici, è proprio questo, assieme all' insufficienza dei mezzi pubblici, il peccato originale del sempre più improbabile ticket alla milanese. Questa, almeno, è l' impressione che si ricava dando un' occhiata al resto del mondo. Prendiamo Londra, ad esempio, dove Letizia Moratti e l' assessore Croci erano andati a chiedere lumi al sindaco Livingstone. Nella capitale britannica, fulcro di un' area metropolitana da 7,1 milioni di abitanti, si paga per entrare in una zona larga non 60 chilometri quadrati come ipotizzato a Milano, ma solo 13, dove però settecento telecamere sono pronte a individuare chi sgarra leggendo automaticamente la targa e confrontandola con i dati di chi è in regola. La tariffa (dalle 7 alle 18.30, dal lunedì al venerdì) è di ben 8 sterline al giorno (una dozzina di euro) che salgono a 10 se si paga l' indomani. Pochi gli esentati: motociclisti, militari, emergenze, taxi, disabili, bus e minibus, veicoli elettrici o a gas, medici (non tutti). Poi c' è il capitolo residenti, 136mila persone. Anche loro pagano, ma un decimo: che è, comunque, un euro e 20 al giorno a cui si sono rassegnati circa 15mila automobilisti. Da fuori ne arrivano altri 77mila. Risultato, traffico calato di un quarto. Il famigerato Pm10 è diminuito del 15 per cento, il che, in un' area ridotta come quella che sta tra Hyde Park, King' s Cross, il Tower Bridge e Kennington Lane, è già un buon risultato. Per pagare c' è solo l' imbarazzo della scelta: i 1700 pay point in città e fuori oppure il call center, internet, gli sms o l' ufficio postale. Nonostante tutto ciò, ogni settimana fioccano 15mila multe: 80 sterline (117 euro) ma per violazioni ripetute si può arrivare alla demolizione del veicolo. Sono un po' meno severi a Singapore, la prima città che applicò il road pricing nel 1975 sotto la pressione di un' area metrolitana di 3,6 milioni di abitanti: all' inizio la multa è di 10 dollari, dopo due settimane diventa di 70 e poi si va sotto processo. Anche qui l' area è molto limitata: 7,25 km quadrati, ovvero il "business district", più otto grandi strade di accesso. Trent' anni fa la riscossione era a mano, al casello: ora ci pensano il satellite e i varchi automatizzati. Gli automobilisti pagano dai 2 ai 3 dollari, scalati da una "cash card" ricaricabile che si installa a bordo o si acquista giorno per giorno in banche, poste e distributori; e, dal 1998, a stabilire ore di punta e tariffe è il satellite che, in tempo reale, rileva l' intensità del traffico. Qualcosa di simile al road pricing c' è anche a Melbourne, in Australia, dove viaggiare sulle grandi autostrade che attraversano la città costa l' equivalente di 6 euro al giorno. In Europa, invece, i pionieri sono i norvegesi: a Oslo, per entrare in un' area che è la metà della città (che ha mezzo milione di abitanti) c' è il pedaggio dal 1990, a Trondheim dal ' 91, a Bergen addirittura dal 1986. Nella capitale si paga sempre: sette giorni su sette, 24 ore su 24, motociclisti esclusi. Due euro a passaggio, il doppio per i pezzi pesanti. L' abbonamento annuale costa 4100 corone, circa 560 euro, per tutti: con gli incassi si costruiscono strade e infrastrutture in città e nell' intera regione. Ultimi arrivati, nel gennaio scorso, gli svedesi: a Stoccolma l' area a pagamento è di 47 chilometri quadrati (ma è circondata dall' acqua, vantaggio strategico non trascurabile rispetto a Milano) e vi abitano 280mila persone sulle 770mila complessive della città. Tariffa da 1 a 2 euro a seconda degli orari, non ci sono barriere perché è tutto automatico con telecamere e laser. Pagano anche i residenti: eppure, nel referendum consultivo sul road pricing svolto in settembre in tutta la regione, in città i "sì" hanno vinto con il 51,3 per cento. Nei quattordici comuni dell' hinterland, invece, il "no" a valanga ha superato il 60. Ma a Stoccolma si va avanti.