\"Il centro ha il suo prezzo\" - da la Repubblica del 3.1.2007
Dal 15 gennaio divieto d´ingresso per gli Euro 2. De Ruggiero: sopportabile muoversi a piedi o in bus. Per i residenti lo stop sarà progressivo
03 January, 2007
<b>Paolo Griseri</b>
Un´auto su due non potrà entrare nel centro di Torino. Dal 15 gennaio scatta il blocco degli euro 2 nella ztl allargata che comprende il cuore della città. Un provvedimento drastico che, nel corso del tempo, finirà per coinvolgere anche i residenti nel centro storico. «La data del divieto per i residenti - precisa l´assessore torinese Domenico Mangone - non è stata ancora fissata. Per ora chi ha un permesso da residente potrà ancora circolare». Il titolare regionale dell´ambiente, Nicola De Ruggiero, difende il provvedimento che, promette, «nel 2008 sarà valido su tutto il territorio regionale».
Assessore De Ruggiero, come mai avete deciso di limitare il traffico a un´auto su due? Non vi sembra un provvedimento troppo drastico?
«Può apparire effettivamente così. Ma va detto che gli euro 2, soprattutto i diesel, sono l´ultima categoria di auto davvero inquinanti».
La possiede però la metà dei torinesi. Come si può bloccare a tante persone la possibilità di raggiungere il centro?
«È vero che si tratta di un sacrificio notevole. Del resto, sa che cosa dicono i dati? Che se le auto oggi in circolazione fossero tutte euro4, il particolato si abbatterebbe dell´80 per cento. Con grande beneficio per la salute dei cittadini».
La salute è certamente un bene primario. Ma non le sembra che costringere un cittadino su due a cambiare l´auto sia un invito all´usa e getta decisamente poco ecologico?
«Purtroppo molti di noi hanno acquistato auto di quel tipo alla fine degli anni ´90. L´ho fatto anch´io. Ho una Multipla del 1999, un´euro 2 diesel. Recentemente l´ho fatta revisionare e va benissimo. Certo che sembra assurdo rottamarla quando ha solo sette anni di vita. Ma quando l´ho acquistata ho scelto il diesel perché era davvero conveniente. Capisco che molti cittadini abbiano compiuto quella scelta. Ora però è necessario rendersi conto che auto di quel tipo inquinano molto di più delle successive».
Così un torinese su due non potrà andare in centro con l´automobile?
«La zone del centro di Torino è relativamente limitata. Si può benissimo lasciare l´auto ai confini e per spostarsi utilizzare i mezzi pubblici o andare a piedi. Mi sembra un sacrificio sopportabile».
In prospettiva il divieto varrà anche per i residenti nel centro. Chi abita nel cuore della città è costretto a rottamare la sua auto per acquistarne una nuova. Non le sembra una pretesa eccessiva?
«È un provvedimento che viene preso anche nell´interesse di chi vive in centro. Se l´aria è più pulita chi ne beneficia sono soprattutto i residenti. E poi bisogna sapere che abitare in centro comporta dei vantaggi e degli svantaggi. Io abito a Rivalta, non ho problemi di parcheggio e nemmeno di inquinamento. Ma ho più difficoltà ad andare al cinema, non posso scendere le scale e entrare nel bar di lusso per prendere un aperitivo. So che pago dei prezzi così come pagano dei prezzi coloro che hanno il vantaggio di vivere nel cuore della città».
Una tassa indiretta sui residenti?
«Non una tassa, il prezzo che si paga per avere alcuni vantaggi. Già oggi è così. Chi abita nel centro è praticamente costretto ad avere un garage perché in certe zone trovare parcheggio è molto difficile. Ma il divieto progressivo alla circolazione delle auto ha anche dei vantaggi. Abitare di fronte a una piazza senza auto o in un´isola pedonale fa salire il valore degli alloggi».
Quali saranno le prossime mosse nella politica dei divieti?
«A livello regionale penso di arrivare, nel 2008, al blocco degli euro2 diesel in tutto il Piemonte. Sarebbe un passo importante per abbattere l´inquinamento provocato dalle automobili».
Non pensate a forme di incentivo alla rottamazione per venire incontro a chi, suo malgrado, deve cambiare l´auto?
«Penso che sia inevitabile percorrere questa strada. Del resto già nella finanziaria sono contenuti provvedimenti che vanno in questa direzione. Studieremo forme di accompagnamento ma non torneremo indietro sulla scelta che riduce la circolazione delle auto più inquinanti».