A Salerno la VIII assemblea delle Agende 21 locali italiane
«Parola d'ordine Kyoto». Occasione per enti locali per mettere in rete le esperienze fatte e definire le future iniziative e gli argomenti prioritari
04 June, 2007
<b>Silvana Santo</b>
La nuova grande sfida per il Coordinamento Agende 21 locali italiane si chiama “Protocollo di Kyoto”. Gli enti locali, radunati a Salerno nell’VIII assemblea, hanno infatti sottoscritto una serie di impegni per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, nei confronti dei quali l’Italia è clamorosamente in ritardo. Secondo il Coordinamento, l’azione congiunta degli enti locali italiani può contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo per almeno il 20%. Di qui, la proposta: inserire Comuni, Province e Regioni nei registri degli aventi diritto ai certificati bianchi e verdi. «In questo modo – spiega Francesco Bicciato, vicepresidente dei Coordinamento – gli enti locali virtuosi potrebbero entrare nei meccanismi di compravendita delle quote di CO2, cedendo al governo centrale, che è in grave ritardo rispetto agli obiettivi di Kyoto, una parte delle emissioni risparmiate». In regola col principio di sussidiarietà.
Tanti i settori nei quali gli enti locali possono contribuire al taglio dei gas serra, dalle politiche di risparmio energetico alle misure per l’edilizia sostenibile, dal trasporto pubblico allo sviluppo delle fonti rinnovabili. «Per avere maggiore libertà di campo – prosegue Bicciato – chiederemo che nella prossima Finanziaria le misure energetiche non rientrino nel patto di stabilità». Un accorgimento, questo, che dovrebbe agevolare gli investimenti da parte di sindaci e governatori. Il Coordinamento prevede di passare all’attuazione pratica degli impegni antro sei mesi. Si tratterebbe di una piccola rivoluzione, «perché, conclude Bicciato, per la prima volta, gli enti locali sarebbero legittimati come attori delle politiche energetiche». E allora, chissà, potremmo iniziare a parlare della “Carta di Salerno” contro il cambiamento climatico.
<b>Osimos, il termometro della mobilità sostenibile</b>
Si chiama Osimos ed è il “termometro” della mobilità sostenibile, presentato a Salerno in occasione dell’VII Assemblea nazionale delle Agende 21 locali. L’acronimo sta per “Osservatorio italiano sulla mobilità sostenibile”, lo strumento messo a punto dal Coordinamento delle Agende 21 locali per testare il polso alla mobilità italiana. Per riuscire nell’intento, l’Osservatorio ha predisposto, in collaborazione con l’università di Brescia, un sistema di 42 indicatori che consentono di stabilire il grado di sostenibilità della mobilità cittadina di comuni di piccole e medie dimensioni. I parametri analizzano tutti i diversi aspetti della mobilità. Si va dalla lunghezza e continuità della rete ciclabile allo sviluppo del trasporto pubblico, dal numero di automobili circolanti al car-sharing. Per ogni indicatore, l’ente pubblico è chiamato a raccogliere del dati e a inserirli in una scheda. Le informazioni vanno poi trasmesse all’Osservatorio. Per ora, il set di indicatori è stato sperimentato nei comuni che aderiscono al Coordinamento delle Agende 21 della Lombardia. La sperimentazione ha messo in evidenza i punti di forza ma anche le debolezze del metodo: «la raccolta dei dati – spiega Maurizio Tira, docente dell’università di Brescia, nonché uno dei “padri” di Osimos – è stata molto incompleta, ma proprio il confronto con le amministrazioni locali ci consentirà di perfezionare il sistema di monitoraggio».
Entro la fine del 2007, gli indicatori Osimos saranno applicati su tutto il territorio nazionale. «Insieme all’Apat, che dallo scorso anno sostiene il nostro progetto – prosegue Tira – stiamo lavorando per individuare i centri che potranno entrare a far parte del monitoraggio». Il metodo sarà applicato a comuni di piccole, medie e grandi dimensioni, ad esclusione delle conurbazioni maggiori, per le quali la raccolta dei dati sarebbe troppo problematica. A partire da settembre, infine, sarà attiva la pagina web www.osimos.net, il portale della mobilità sostenibile. Sul sito sarà possibile trovare tutte le informazioni sul metodo Osimos, i dati già raccolti e le schede da compilare.
<b>Ecopolis, giocando alla sostenibilità</b>
La sostenibilità? Un gioco da ragazzi, grazie a “Ecopolis”, il gioco di società dedicato ai temi dell’effetto serra, dell’efficienza energetica e della biodiversità. Il gioco, realizzato da Achab Comunica, in collaborazione con la Provincia di Modena, il Coordinamento delle Agende 21 locali e Legambiente, è stato presentato in occasione dell’VIII Assemblea delle Agende 21. Rivolto a giocatori dai 14 anni in su, Ecopolis promette di educare alla sostenibilità ambientale in modo divertente e accessibile a tutti. Unico accorgimento: non restare senza crediti da CO2!
Per ora, il gioco non è disponibile nei negozi. Chi volesse acquistarlo o avere ulteriori informazioni, può contattare la rete Achab:
<a href ="www.achabgroup.it?phpMyAdmin=b5yVy6-kEedAVBwC4cTFUpLZlQf">www.achabgroup.it</a>
info@achabgroub.it
059/235770
<b>Dopo gli acquisti verdi, è la volta di quelli equosolidali</b>
Diffondere i prodotti del commercio equo e solidale nelle pubbliche amministrazioni. È l’obiettivo della campagna “Città equosolidali”, promossa da Fair Trade Italia in collaborazione con il Coordinamento delle Agende 21 locali italiane. Il progetto prevede che le amministrazioni che utilizzano e promuovono i prodotti del commercio equo vengano proclamate “Enti equosolidali”. Oltre al titolo, gli enti che aderiscono ricevono materiale informativo da personalizzare e diffondere nel proprio territorio. Alla campagna hanno già aderito 14 tra Comuni e Province.
Il progetto “Città equosolidali” si aggiunge alle iniziative già adottate dal Coordinamento delle Agende 21 locali per promuovere gli acquisti verdi negli enti pubblici.
<a hreF="http://www.a21italy.it:80/a21italy/assemblea_07.php"<B><i>Tutte le informazioni dal sito di A21 Italy</i></B></a>