"La quinta conferenza mondiale su sport e ambiente" (dic 2003)
Schitt: "L'ambiente, pilastro dello spirito olimpico"
09 January, 2004
“L’ambiente deve diventare, dopo sport e cultura, il terzo pilastro sui cui poggia lo spirito olimpico”: sono le parole con cui Pal Schmitt, presidente della Commissione Sport e ambiente del CIO, ha aperto i lavori della “5° Conferenza mondiale su sport e ambiente” organizzata dal Comitato Olimpico Internazionale a Torino l’1, 2 e 3 dicembre 2003. Si tratta di due tematiche che sempre più, a partire dalla Conferenza mondiale sull’ambiente di Rio de Janeiro del 1992, hanno trovato modi e spazi di interazione. Non è un caso infatti che nel 1999 ha visto la luce l’“Agenda 21” del movimento olimpico, mentre i Giochi organizzati a partire da Lillehammer ’94 hanno provato a darsi un’organizzazione ispirata allo sviluppo sostenibile. “Questo per noi significa – ha continuato Pal Schmitt – che non solo gli eventi olimpici, ma tutti gli impianti sportivi che vengono costruiti, le attività dei singoli comitati internazionali devono trovare strumenti adeguati di valutazione ambientale, proporre standard di eco compatibilità, studiare e sperimentare nuove tecniche non dannose per l’ambiente”. Si tratta di uno sforzo apprezzato anche da Klaus Topfer, direttore esecutivo dell’Union Nation Enviroment Programme (UNEP): “Nel passato i grandi eventi sportivi hanno creato problemi all’ambiente e anche oggi, soprattutto per quanti riguarda le olimpiadi invernali, impianti come la pista da bob e il trampolino per il salto sono impianti di grande impatto. Ma da dopo Rio de Janeiro lo sport e le olimpiadi hanno iniziato ad assumere un’importanza sempre maggiore in relazione all’utilizzo e alla diffusione di politiche ambientali. Con le attuali norme per le candidature a città olimpica ormai nessuna città può tralasciare aspetti come l’ubicazione degli impianti, le modalità di costruzione, l’impatto sul territorio, l’eredità delle strutture una volta finiti i Giochi”. Per quanto riguarda le olimpiadi invernali di Torino 2006, Paolo Rota del TOROC ha illustrato gli strumenti di indirizzo e valutazione che il comitato organizzatore si è dato: “nella fase progettuale era stata redatta una Green Card, contenente gli impegni sul versante ambientale che sarebbero stati rispettati nella costruzione degli impianti e nella gestione dell’evento, oggi tutte le attività sono sottoposte alla certificazione di ISO 140001 e saranno rispettose del Regolamento EMAS, uno strumento istituito dall’unione europea proprio per valutare la compatibilità ambientale di imprese, aziende, ecc. Inoltre i progetti per gli impianti dovranno ottenere la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che giudica la compatibilità ambientale non solo dei singoli cantieri, ma dei piani e programmi nel loro complesso in relazione a un determinato territorio”.