Napoli:ordinanza di blocco degli euro 1, e subito retromarcia
Il divieto sarebbe dal lunedi al venerdì fino alle 18,30 e dovrebbe scattare il 23 luglio ma il sindaco frena
17 July, 2007
Una nuova vicenda di cronaca politica del tormento antismog, come si deduce da questo articolo di Repubblica Napoli
I PROBLEMI DELLA CITTÀ
Semaforo rosso per gli assessori
Il sindaco: "L´ordinanza di Nasti e Mola sul blocco delle auto va rivista"
Scontro in Consiglio sullo stop alle vetture
ANGELO CAROTENUTO ROBERTO FUCCILLO
L´ordinanza antismog s´è fermata già. «Quel provvedimento è di Nasti, un bravo assessore, ma non della giunta». È Rosa Russo Iervolino in persona a bloccare i divieti di circolazione firmati da due uomini della sua giunta, Mola insieme a Nasti, dal capo dei vigili Schettini e da Pulli, dirigente del dipartimento ambiente. Un´ordinanza sindacale che il sindaco coi poteri speciali confessa di non conoscere e che alla fine rigetta, riaccendendo i motori alle auto destinate a restare in garage da lunedì 23 per sottrarre veleni all´aria cittadina. Sono quelle immatricolate prima di gennaio ´97, comprese le catalitiche di prima generazione, le "euro0" e le "euro1", inserite per la prima volta a Napoli nel pacchetto delle inquinanti da fermare (circa 100mila su un totale di 289mila). «Se avessi una vecchia bicicletta e mi dicessero che non posso usarla più - il paragone del sindaco - mi arrabbierei». Si va verso un rinvio in autunno: Mola e Nasti sono domani in audizione dalle commissioni Mobilità e Ambiente. Ieri pomeriggio il sindaco li ha chiamati per leggere i dati che spingono alla svolta: «Va bene, ma non possiamo dare un preavviso così breve alla città». Gli assessori sono stati invitati al confronto coi consiglieri, e ad accettare un loro eventuale invito per far slittare l´ordinanza. Slittare, non revocare. Possibilisti, i due tengono il punto su un principio: non è un capriccio. La Procura tiene alta l´attenzione sull´argomento, al punto da aver convocato qualche settimana fa proprio Nasti, per sapere quali sono i provvedimenti antismog presi dal Comune dopo i 35 sforamenti (nel frattempo 41) consentiti dalla legge. Pressing che probabilmente ha spinto ad accelerare per un´ulteriore misura di tutela della salute pubblica, ora messa in discussione. «Sono rimasta colpita dai discorsi sentiti in aula: alcuni rilievi mi sembrano fondati, specialmente quelli relativi ai tempi di applicazione», anticipa la Iervolino, tendendo la mano ai consiglieri accusati di assenteismo nei giorni scorsi. Critiche trasversali. «È inconcepibile che il consiglio non ne sapesse nulla», così Migliaccio (Udeur). Questione di metodo pure per Moxedano (Ds): «Problema delicato. Bisognava discuterne insieme». Nel merito eccepisce Forza Italia con Ambrosino («Cos´è, uno scalone ambientale?») e con Varriale («Dilatiamo il tempo di attuazione»); ed eccepisce Rifondazione con Fucito: «Capirei il blocco al museo archeologico; mi pare esagerato fermarle anche a Secondigliano e Pianura. Ove mai non si sapesse, un´auto vecchia ce l´ho anch´io». E il Pdci con Sannino e Fellico: «Provvedimento iniquo e classista». È un dispositivo sanitario, ribattono gli assessori. Mola: «Bisogna fermare chi inquina. Lo sapete che le auto messe fuori legge dalle altre città, vengono smistate qui dal mercato dell´usato? Vogliamo diventare la pattumiera automobilistica dell´Italia? Ma se ci suggeriscono correttivi, bene». E Nasti: «A me preme che la salute pubblica sia preservata. Se il tema interessa anche il consiglio comunale, andiamo volentieri a discuterne in commissione. Così le decisioni diventano di tutti».