Eco-Istat sulle città: luci e ombre di un Piemonte con diverse velocità
Presentato l'annuario ambientale dell'Istituto Nazionale di Statistica. La classifica dei comuni capoluogo italiani per attenzione all'eco-compatibilità vede Torino perdere 27 posizioni, Verbania guadagnarne 18, Biella perderne 11. Novara si conferma la migliore piemontese. Peggiora ulteriormente la propria posizione Vercelli: 102esima
14 September, 2007
<font size="1"><b><i>Federico Vozza</i></b></font>
E' un Piemonte di luci e ombre quello che emerge dall'annuario ambientale dell'Istat. La classifica, sintesi di un lavoro a tutto tondo (aria, acqua, rumore, energia, rifiuti, trasporti, verde urbano), mette in fila i 111 comuni capoluogo italiani per la propria attenzione all'eco-compatibilità.
Balza all'occhio il risultato di <b>Torino</b>, che perde 27 posizioni rispetto all'anno precedente, e si colloca al 66esimo posto. Ad influire sul risultato negativo del capoluogo sono gli elevati consumi di energia elettrica e acqua, che continuano a crescere nonostante la tendenza alla riduzione dei consumi registrata nelle altre grandi città italiane. Un torinese infatti consuma ben 88,8 m3 (87 nel 2005) di acqua all'anno rispetto ai 69,6 m3 di un milanese, ed è sempre più energivoro, passando dai 1200 kw consumati nel 2005 ai 1243 kw dell'anno scorso, quando la media nazionale si attestava sui 1155 pro-capite. Penalizzante per Torino è inoltre il numero di giornate in cui si sono verificati superamenti dei valori limite di polveri sottili; nel 2006 questi non sono stati rispettati per ben 172 volte.
Fanno registrare miglioramenti altre città piemontesi. <b>Verbania</b> in particolar modo guadagna in classifica 18 posizioni (36esima) grazie alla crescita dell'uso dei mezzi pubblici locali (da 18,5 a 22,6 viaggi annui per abitante rimane comunque un dato estremamente basso) e per l'impennata della raccolta differenziata che in un solo anno è passata da 53,2% a 77,4%, raggiunta anche grazie alla riduzione della produzione pro-capite di rifiuti: da 600 kg nel 2005 a 520 kg nel 2006. Anche <b>Alessandria</b> guadagna posizioni passando da 66esima a 57esima. Contribuisce a questo buon risultato l'ottimizzazione dei consumi di energia elettrica pro-capite (da 1148 kw annui nel 2005 a 990 kw nel 2006), la raccolta differenziata in crescita e l'aggiornamento delle centraline di monitoraggio dell'Arpa locale, con il controllo di un numero maggiore di inquinanti. La migliore piemontese rimane comunque <b>Novara</b>, 18esima nella classifica nazionale, che, grazie alla diminuzione dei consumi elettrici (1020 kw pro-capite nel 2006 contro i 1170 del 2005), ha guadagnato due posizioni rispetto all'anno precedente.
Perdono un po' di terreno <b>Asti</b> e <b>Biella</b>. La prima, 26esima (19esima nel 2005), si è stabilizzata sul fronte della raccolta differenziata (comunque con ottimi valori percentuali), ha approvato nel 2005 il Piano energetico comunale (PEC, previsto per legge per i comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti), ma non ha, dopo il 2005, promosso campagne di monitoraggio del rumore in città. Stessa situazione per Biella che perde 11 posizioni in classifica (da 42esima a 53esima) sostanzialmente per l'assestamento dei valori della raccolta differenziata. <b>Cuneo</b> rimane a metà classifica, passando da 52esima a 50esima.
<b>Vercelli</b> tra il 2005 e il 2006 peggiora ulteriormente la sua posizione nella classifica Istat passando da 88esima a 102esima. Fattori stabilmente negativi per la città sono la non attuazione negli anni di un Piano energetico comunale, di un Piano del verde e la scarsità di centraline di monitoraggio della qualità dell'aria. In più è calata la percentuale di raccolta differenziata, dal 21,3% del 2005 si è passati al 19,4% nel 2006, forse anche per effetto dell'aumento di produzione pro-capite di rifiuti: 766 kg, contro i 734 kg dell'anno precedente.