L’inquinamento appieda i veronesi
Il vento non ha fatto il miracolo: lo smog e soprattutto le polveri si mantengono a livelli preoccupanti. E il sindaco firma l’ordinanza
16 January, 2004
Ora è ufficiale, domenica si va tutti a piedi. O meglio quasi tutti, come vedremo. Ieri il sindaco Paolo Zanotto ha firmato l’ordinanza preparata dal settore Politiche ambientali del Comune che impone il blocco totale della circolazione a tutti «i veicoli a combustione interna» dalle 9 alle 19 di dopodomani domenica 18 gennaio nello stesso territorio del Comune che ricade sotto i provvedimenti del «bollino blu». È l’area nella quale dalla metà di novembre scatta ogni giovedì e venerdì il divieto di circolazione per i mezzi non catalizzati. La misura drastica disposta ieri dal sindaco - a Vicenza e Venezia (per Mestre) era stata presa due giorni prima - rispetta il protocollo d’intesa siglato alla fine di ottobre 2003 dagli assessori all’Ambiente dei sette capoluoghi veneti (per Verona Luciano Guerrini) per lanciare un piano di contenimento dello smog in fasi successive. Un piano reso urgente, come ha ripetuto ieri Guerrini, dalla necessità di tutelare la salute dei cittadini esposti alla crescita ormai continua degli inquinanti, e considerato improrogabile una volta preso atto che la Regione non si sarebbe impegnata a rendere attuativo il suo «piano dell’aria» (che fornisce i dati base per i provvedimenti sul traffico studiati dai capoluoghi) con norme valide per tutto il territorio. Come fa la Lombardia, per intendersi, dove questa domenica la circolazione sarà interdetta in mezza regione per ordine del presidente Formigoni. Da metà novembre a dicembre 2003 l’unica misura di limitazione adottata ha riguardato i veicoli non catalizzati, dall’inizio di quest’anno è scattata invece la seconda fase del piano: fermo restando lo stop di due giorni alle «non kat», targhe alterne per tutti sempre al giovedì e venerdì, e in tutte le città, dopo 20 giorni anche non consecutivi di superamento della soglia massima consentita di polveri Pm 10 (55 microgrammi per metro cubo) in almeno quattro delle sei centraline venete dell’Arpav; blocco totale della circolazione alla domenica nelle città in cui per nove giorni consecutivi sia stato varcato il fatidico limite delle Pm 10. E a Verona, come in quasi tutto il Veneto, il limite viene superato ininterottamente dal 4 gennaio. Ieri però c’è stata qualche incertezza, prima della firma del sindaco. Il protocollo prevede che il blocco venga attuato dopo 9 giorni consecutivi di smog a meno che le previsioni meteo non garantiscano, prima della domenica, una netta evoluzione sotto forma di vento o pioggia capaci di spazzare via gli agenti inquinanti. E ieri vento c’è stato, pure forte, e sicuramente ha contribuito ad abbassare la soglia delle Pm 10 giunta l’altro ieri al preoccupante valore di 143 microgrammi/metro cubo (a ridosso della soglia di attenzione di 150). Ma alle 13.30 sono arrivate a Palazzo Barbieri le previsioni dell’Arpav, rilanciate dal centro meteo di Teolo (Padova), che non autorizzavano a sperare in ulteriori «aiuti» del tempo da quel momento a domenica. Oggi le condizioni dell’aria sono previste «pessime» (per l’attenuazione del vento del vento), domani appena migliori. Perciò avanti con la chiusura. Dunque domenica auto e moto in garage, si va a piedi o in bicicletta. Restano in vigore le deroghe valide finora nei due giorni di divieti settimanali per le «non kat», ma in più ne saranno introdotte altre specifiche per il giorno festivo e in considerazione del rigore del provvedimento. Restano aperti le tangenziali, i tratti autostradali cittadini e le tre «aste» di penetrazione in città dai caselli autostradali fino ai parcheggi dai quali funzioneranno con orario non domenicale - quindi servizio potenziato - gli autobus dell’Amt. E chi dovesse sgarrare? Come al solito: 68,25 euro di multa. (b.pi.)