Nella Capitale parte la sperimentazione del bike-sharing
Il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, annuncia che da gennaio faranno la loro comparsa le prime 30 postazioni del bike-sharing nel centro storico. Si inizia con 250 biciclette, ma i mezzi a disposizione dovrebbero diventare 20mila entro il 2008
02 November, 2007
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Dopo Parma e Reggio Emilia, da gennaio dovrebbe essere Roma la prima grande città italiana ad adottare il servizio di bike-sharing. Lo annuncia lo stesso Sindaco Walter Veltroni, che precisa che si tratta di una sperimentazione che per il momento interesserà solo il centro storico. E questa è, in un certo senso, un'occasione persa. Perché, per una volta, forse sarebbe stato più interessante e, perché no, più democratico, far partire l'iniziativa da uno dei tanti quartieri periferici o semicentrali di Roma (che poi sono quelli in cui di fatto i romani abitano e nei quali i mezzi pubblici non sempre brillano in efficienza e puntualità).
Ma tant'è. Nella prima fase del progetto dovrebbero essere installate 30 postazioni, per un totale di 500 colonnine posizionate nei pressi delle fermate del trasporto pubblico. I cittadini potranno prendere la bici in una qualsiasi delle postazioni di prelievo e restituirla anche in un diverso punto della città. Il servizio è gestito dalla spagnola Cemusa (Gruppo Formento Costrucciones y Contratas), multinazionale del settore della pubblicità esterna che si è offerta come sponsor, sollevando il Comune di Roma da tutti gli oneri finanziari. Per accedere al bike-sharing, sarà necessario iscriversi presso uno dei Punti di Informazione Turistica dislocati in giro per Roma, versando una cauzione di 30 euro. Al momento dell'iscrizione, l'utente riceverà un lucchetto e una scheda magnetica ricaricabile a piacimento, da accostare ad un apposito lettore al momento del prelievo della bicicletta. I costi variano a seconda della durata del noleggio, si va da 1 a 4 euro per ogni mezz'ora, ma i primi trenta minuti saranno gratuiti.
Piuttosto esiguo, a onor del vero, il numero di biciclette a disposizione degli utenti nei mesi di sperimentazione del servizio: appena 250. Neanche una goccia, nel mare di automobili (74 per ogni 100 abitanti) che invade ogni giorno le strade di Roma. Osservazione condivisa da Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio: «L'auspicio è che, dopo la prima fase di sperimentazione, necessaria per consentire agli utenti di abituarsi e per rodare il servizio dal punto di vista tecnico, il numero di mezzi a disposizione aumenti esponenzialmente nel giro di pochi mesi, sulla scia di altre città italiane ed europee». A questo proposito, dal Campidoglio assicurano che a partire dai 15 gennaio 2008, il Comune analizzerà i dati raccolti nei primi sei mesi e studierà il modo migliore per implementare il servizio. In questo modo, entro la fine del 2008 le bici in condivisione dovrebbero diventare 20mila.