H2Roma, ecco l’automobile del (quanto prossimo?) futuro
Nella capitale una due giorni dedicata alle auto a basso impatto ambientale, tra motori ibridi e carrozzerie “biologiche”. Presentati prototipi rivoluzionari, tra tecnologia e fantascienza
08 November, 2007
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Automobili realizzate con materiali naturali, motori puliti alimentati a idrogeno, veicoli ibridi in grado di utilizzare metano ed energia elettrica. La mobilità del futuro non è poi così lontana, stando agli organizzatori di H2Roma, salone dell’auto a basso impatto ambientale che si è tenuto nella capitale il 7 e l’8 novembre. Dibattiti, incontri con le istituzioni, e, soprattutto, esposizioni e test di prototipi di automobili futuristiche hanno animato la manifestazione, giunta ormai alla sesta edizione.
Tra auto elettriche e vetture a biodiesel, a recitare quest’anno il ruolo da protagonista è stato il prototipo di Host (Human oriented sustainable transport). Il veicolo è il risultato di un progetto costato oltre 3 milioni di euro e portato avanti dal Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Cirps) dell’Università La Sapienza. Host è in grado di svolgere quattro diversi tipi di servizi: car sharing, distribuzione urbana delle merci, taxi collettivo, raccolta dei rifiuti. Il tutto senza fermarsi mai, giorno e notte, grazie alla versatilità del telaio (da city car si trasforma in furgonato) e soprattutto al sistema di alimentazione (un diesel ibrido con funzione plug-in). Una sorta di chimera tecnologica, insomma, che sembra avvicinare l'antico sogno del “moto perpetuo”. Un sogno che per ora resta comunque molto lontano.