Prima Conferenza nazionale della Bicicletta: Il manifesto di "inbici"
Il documento approvato chiede fin dal prossimo esercizio finanziario l'istituzione del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica. Il manifesto completo
14 November, 2007
"due ruote per il futuro"
Sulla base delle tesi, dei lavori, delle analisi e delle riflessioni compiute nei tre giorni di attività, con la partecipazione di oltre 500 persone, amministratori pubblici e privati, tecnici, esperti, rappresentanti delle associazioni ciclo-ambientaliste e sportive, cittadini;
La Prima Conferenza Nazionale della Bici
Al fine di dare impulso alla mobilità ciclistica a livello urbano, turistico e sportivo
chiede
al Parlamento e al Governo nazionale di impegnarsi per:
1. l’istituzione fin dal prossimo esercizio finanziario del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica , con i seguenti compiti:
a. la competenza istruttoria di tutti i provvedimenti in materia di sostegno alla mobilità ciclistica;
b. la predisposizione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica a valenza almeno quinquennale, nel quale vengano definiti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta, per la mobilità quotidiana, per il turismo e per lo sport;
c. la rilevazione e il monitoraggio, attraverso l’apporto delle Regioni e delle Province, dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari e piste ciclabili (Censimento della Ciclabilità);
d. la predisposizione della Rete nazionale di percorribilità ciclistica (prevista dalla delibera CIPE del febbraio 2001) a partire dalla proposta di rete di Bicitalia;
e. la promozione di politiche che incrementino l’uso modale della bicicletta con l’obiettivo di conseguire in un quinquennio il 10% degli spostamenti totali quotidiani con la bicicletta; la definizione di standard e di linee guida in materia di ciclabilità e di moderazione del traffico;
f. lo studio analitico degli incidenti che coinvolgono i ciclisti per individuare gli interventi f. necessari ad accrescere la sicurezza stradale;
g. l’individuazione delle forme di incentivazione e defiscalizzazione per sviluppare l’uso della bicicletta;
h. il raccordo fra i Ministeri competenti per coordinare tutte le diverse attività connesse alla mobilità ciclistica;
i. l’individuazione di standard per la realizzazione e la gestione dei servizi di bike sharing, per agevolarne la diffusione in tutte le aree metropolitane;
j. l’organizzazione di eventi nazionali, azioni pubblicitarie e di “marketing territoriale” per la promozione della bicicletta;
Tale Servizio dovrebbe configurarsi, come una struttura leggera, in grado di coordinare, animare e promuovere le iniziative a livello interministeriale e coinvolgere le istituzioni regionali e locali, assieme ai portatori d’interesse diffuso, sul modello o come emanazione del Tavolo nazionale della Mobilità sostenibile, istituito dal Ministero dell’Ambiente;
2. La predisposizione e l’approvazione delle necessarie modifiche del Codice della Strada per tenere conto delle specifiche esigenze della mobilità ciclistica e per dare effettiva attuazione al principio programmatico contenuto nell’art. 1 del CdS stesso: Le norme e i provvedimenti attuativi s’ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell’ambiente e del risparmio energetico.
3. L’aggiornamento della legge 366/98 sulla mobilità ciclistica che ne renda efficace e incisiva l’azione benefica anche mediante lo stanziamento continuativo, a partire dalla Legge Finanziaria in discussione, delle risorse economiche necessarie, prevedendo fra l’altro:
a. un vincolo di destinazione per la bicicletta di percentuali significative sugli stanziamenti previsti per la realizzazione di opere pubbliche stradali e di trasporto; gettiti di lotterie, trasferimento di quote degli introiti derivanti a vario titolo dalla motorizzazione;
b. normative a tutela dei sedimi di viabilità e ferrovie minori nonché di argini e alzaie della rete idrica quali demanio per la mobilità ciclo-pedonale nazionale e locale;
c. normative d’indirizzo per le regole tecniche più attente alla sicurezza;
d. normative per la tutela assicurativa nazionale contro gli infortuni dei cittadini che utilizzano la bicicletta quale veicolo di spostamento quotidiano;
e. regimi fiscali agevolati per le opere e i servizi alla mobilità sostenibile
4. L’attivazione di iniziative per rilanciare lo sport ciclistico a livello amatoriale al fine di formare nuove giovani generazioni alla pratica del ciclismo in tutte le sue declinazioni e promuovere azioni più incisive a tutela di un’etica dell’agonismo rispettosa della salute individuale di ogni singolo atleta;
chiede
alle Regioni di impegnarsi per:
1. promuovere una legislazione favorevole alla bicicletta, armonizzando gli strumenti adottati affinché venga attivato un disegno omogeneo di strategie in tutto il Paese;
2. farsi parte diligente per implementare le direttive nazionali, coordinando le attività delle Province e degli enti locali e affidando i reciproci compiti per realizzare una rete continua e razionale di percorsi protetti;
3. assicurare risorse costanti per le opere, i servizi, la manutenzione;
chiede
alle Province, ai Comuni e alle aree protette di impegnarsi per:
1. la pianificazione strategica e la realizzazione delle reti ciclabili a livello provinciale e locale, garantendo la continuità dei percorsi;
2. la promozione e l’attivazione dei servizi per l’intermodalità:
3. la promozione di sistemi unificati di bike sharing;
4. alle aree protette raccomanda la realizzazione di reti prive d’impatto per l’ambiente che promuovano un turismo sostenibile e partecipativo;
chiede
ai gestori del trasporto pubblico di impegnarsi per:
1. assicurare la massima diffusione del trasporto bici al seguito sia nel trasporto pubblico locale che sui treni a lunga percorrenza e delle velo-stazioni,
2. introdure sistemi tariffari incentivanti;
chiede
agli organismi sportivi di impegnarsi per:
3. promuovere ogni azione possibile per garantire l’etica sportiva a tutti i livelli, concertando con le federazioni internazionali standard che garantiscano il rispetto delle regole a tutela della salute in tutte le competizioni;
4. promuovere nuove azioni per il rilancio dello sport giovanile e la formazione delle nuove leve di praticanti, interagendo anche con la scuola;
5. promuovere azioni che riducano l’impatto ambientale delle grandi competizioni su strada e in montagna, impegnandosi a mitigare e compensare i danni eventualmente prodotti.
Propone
L’aggiornamento della Conferenza nazionale al 2009, consolidando il gruppo di lavoro (comitato tecnico scientifico) che ha organizzato l’appuntamento di Milano attraverso l’organizzazione d’iniziative intermedie.