Car-sharing, Roma in ritardo rispetto alle altre città
In occasione del terzo Forum del car-sharing, presentati i dati sul servizio di auto in condivisione. Sia per numero di veicoli e parcheggi a disposizione che per quantità di iscritti, Roma insegue le città del nord
22 November, 2007
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Il car-sharing si sta facendo lentamente strada nelle abitudini dei romani, e risale a pochi mesi fa la <a href="http://www.ecodallecitta.it/index.php?id=8088">notizia</a> dell’aumento del numero di iscritti e di corse mensili. Ma la capitale è ancora in ritardo rispetto alle altre città dove è attivo il servizio. I dati, presentati in occasione del terzo forum del car-sharing, non lasciano molto spazio all’interpretazione. Sono soltanto 31 le auto a disposizione dei cittadini romani, e appena 16 i parcheggi in funzione. Cifre impietose, se paragonate con quelle di altre, molto più piccole, città italiane. A Torino, ad esempio, i veicoli disponibili sono 96 (il parco di auto condivise più ricco d’Italia), mentre i punti di prelievo e consegna delle automobili sono 59. Anche Genova, con 43 macchine in servizio, supera la città eterna. Basso, in riva al Tevere, anche il numero dei contratti (vedi tabella allegata).
Eppure, abbandonare l’auto privata per passare al car-sharing può essere una scelta molto conveniente: se si percorrono meno di 12-13mila chilometri all’anno, il risparmio è assicurato. Senza contare che la sosta nelle strisce blu e nei parcheggi di scambio è gratuita e che si gode di libero accesso libero nelle ztl e nelle corsie preferenziali, oltre a poter circolare nelle giornate di blocco del traffico. A margine del Forum del car-sharing, il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ha annunciato lo stanziamento di dieci milioni di euro per potenziare il servizio. Chissà che questo non consenta a Roma di fare il salto di qualità...