Grattacieli a Torino: niente referendum, adottata la variante
Bocciata dal consiglio comunale la consultazione dei torinesi sui grattacieli in città. Approvata invece la variante al piano regolatore che permetterà di costruire edifici fino a 172 metri d'altezza. In segno di protesta il comitato "Non grattiamo il cielo di Torino" riempe di palloncini neri la piazza del Comune e srotola un drappo dalla Torre Littoria
12 March, 2008
Nonostante l'appello partito da più parti per una consultazione diretta dei cittadini sulle grandi trasformazioni urbanistiche che dovrebbero interessare nei prossimi anni Torino, la maggioranza del Consiglio Comunale ha votato contro il referendum consultivo. 25 voti contrari, 19 favorevoli e 3 astenuti. Il sindaco Chiamparino al termine della votazione ha commentato: "Bisogna rispettare i cittadini, ma per fare questo si deve chiedere loro di esprimersi su quesiti a cui possano corrispondere risultati effettivi. Non è il caso di cui si sta parlando".
Il Consiglio, dopo aver bocciato il referendum, ha approvato con una maggioranza ancor più larga la variante al piano regolatore proposta dall'assessore Viano sull'altezza massima degli edifici in città. Ora fissata a 150 metri, grazie alla modifica, si potrà arrivare al 15% complessivo di altezza in più, per l'esclusione dal conteggio dei volumi tecnici. Il tetto massimo è quindi 172 metri e mezzo. Il progetto di Renzo Piano per il grattacielo Intesa-Sanpaolo dovrebbe fermarsi appena sotto questa quota.
Il comitato "Non grattiamo il cielo di Torino", in segno di protesta contro le torri e per denunciare il mancato confronto della Giunta con la cittadinanza, ha riempito piazza Palazzo di Città con centinaia di palloncini neri e ha strotolato dalla Torre Littoria di piazza Castello un lungo drappo nero con la scritta "Un'ombra su Torino". - <font size="1"><i><b>F.V.</b></i></font>