Roma ancora assediata dai rifiuti \"Sembra di stare a Napoli\"
Il presidente Hermanin: "Tre giorni per tornare alla normalità" I cittadini: "Ma questa sporcizia non ci piace Troppo degrado" - da La Repubblica del 13.03.2008
13 March, 2008
di Laura Mari
Per terra, tra un passeggino distrutto e una vecchia batteria di automobile. Finiscono così, in una capitale messa in ginocchio dallo sciopero di ventiquattr´ore degli operatori Ama, gli sforzi dei tanti romani che quotidianamente cercano di combattere l´inquinamento dividendo il vetro dalla carta e dalla plastica. Nonostante l´agitazione sindacale sia durata un solo giorno, ieri la fotografia della città assomigliava sempre di più alle immagini dell´emergenza rifiuti in Campania.
«Sono tornato dalle vacanze e ho trovato decine di sacchi della spazzatura accatastati davanti al portone - sottolinea Lorenzo Campana guardando i cassonetti colmi di via Ettore Giovenale, al Pigneto - Sembra di vedere le strade di Napoli. Possibile che un giorno di sciopero possa creare simili ripercussioni?».
Una domanda che è rimbalzata come un tam tam dal centro alla periferia, dalle strade frequentate dai turisti ai vicoli più nascosti della capitale, da piazza Matteucci (dove dai cassonetti ieri la spazzatura straripava al punto da formare una vera e propria montagna di immondizia) a via dei Marsi, da via del Traforo a via Principe Amedeo.
«L´Ama avrebbe dovuto intensificare i turni per togliere tutti i rifiuti che non sono stati rimossi durante lo sciopero. Mi chiedo che fine facciano i soldi della tassa sui rifiuti, perché vedere Roma sempre così sporca fa riflettere» precisa Valentina Conti mentre tenta di gettare un sacchetto di plastica nel cassonetto di via Giovanni Brancaleone, nel VI Municipio.
Pile di rifiuti, cartoni, vestiti vecchi, ombrelli distrutti, sacchetti rotti e maleodoranti e scatole di polistirolo con pesce marcio e rimasugli alimentari anche nel quartiere Esquilino, dove piazza Vittorio ieri mattina assomigliava ad una vera e propria discarica. «Questa zona non è certo tra le più pulite della capitale - ammette Sergio Dasioli - i marciapiedi sono sempre unti e sporchi e nessuno controlla che i rifiuti dei negozi e dei ristoranti vengano gettati negli orari consentiti».
Scene di ordinario degrado anche a San Lorenzo, con strade e marciapiedi trasformati in depositi per sacchi della spazzatura, lavandini rotti, vecchi abiti e mobili inutilizzabili.
«La giornata di sciopero - sottolinea Giovanni Hermanin, presidente dell´Ama - ha causato la mancata raccolta di oltre 4mila tonnellate di rifiuti. Considerando che la nostra capacità di raccolta è di seimila tonnellate al giorno, per tornare alla normalità e smaltire l´accumulo della spazzatura ci vorranno almeno tre giorni di lavoro».
Una normalità che, però, sembra comunque non soddisfare i tanti romani stanchi di vedere la capitale d´Italia e una delle più belle città del mondo in balia della sporcizia.
«Si presta particolare cura al decoro del centro e di alcune zone simbolo della città e poi si lasciano le periferie in completo abbandono - si lamenta Daniela Lentricchia - Spesso gli operatori dell´Ama si dimenticano di raccogliere i rifiuti in alcune strade e l´immondizia giace per giorni in cassonetti colmi fino all´inverosimile». Se poi ai disservizi dell´Ama si aggiunge l´inciviltà di romani e turisti, ecco che il quadro del degrado è completo.