Smog: "La Regione non può limitarsi a richiamare i comuni"
L'assessore provinciale Piras prende posizione dopo le comunicazioni da parte della Regione sugli sforamenti dei 35 giorni. Il documento completo
19 March, 2008
Il dibattito sullo smog piemontese si riapre dopo le comunicazioni da parte della Regione ai Comuni sugli sforamenti dei 35 giorni per il Pm10 previsti dalla legge. L'assessorato della Provincia di Torino, oltre ad aver giudicato il messaggio delle missive provenienti dagli uffici di De Ruggiero contradditorio rispetto ai dati presentati ad inizio anno (in cui si sottolineava l'efficacia dei provvedimenti regionali anti-smog nel corso del 2007), ha ritenuto i comunicati come un tentativo di palleggio di responsabilità tra enti.
Di tutta risposta è stato redatto un documento dagli uffici dell'assessore provinciale all'Ambiente Dorino Piras in cui viene fatta un'analisi complessiva della qualità dell'aria in provincia di Torino. Nella relazione viene evidenziato in particolar modo il trend storico dei due inquinanti di principale rilievo, Pm10 e biossido di azoto (NO2). I valori del Pm10 -sottolineano i tecnici provinciali- sono effettivamente calati nel 2007 ma "i dati non sono in grado di dimostrare nel breve periodo l’efficacia delle politiche di riduzione delle emissioni". Nel documento viene anche sottolineato come, "a fronte del contenimento delle emissioni industriali, del costante rinnovo del parco veicolare e dell’estensione del teleriscaldamento" i dati mostrino "solo una parziale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera, in ogni caso ancora lontani dal rispetto dei limiti previsti".