Parte il Treno Verde di Legambiente, Trenitalia e RFI
50 giorni di viaggio, 10 tappe, 1500 ore di analisi in difesa dell'ambiente e dei cittadini
05 February, 2004
Parte oggi il Treno Verde di Legambiente e Trenitalia, il convoglio ecologico che visita ogni anno le città d\'Italia per monitorare i livelli d\'inquinamento acustico e atmosferico. Di anno in anno e di stazione in stazione, il Treno Verde è giunto alla sua sedicesima edizione. Grazie anche al contributo di Energia e Ferrero, le quattro carrozze speciali sono di nuovo pronte a mettersi in viaggio, per quasi due mesi, su e giù per la Penisola e ad analizzare, grazie al laboratorio mobile dell\'Istituto Sperimentale di RFI, i livelli di rumore e la qualità dell\'aria che respiriamo. Mantenere viva l\'attenzione al problema e incentivare il dialogo con le amministrazioni locali, monitorare i livelli di inquinamento atmosferico e acustico delle città italiane campione, dal nord al sud, informare e sensibilizzare i cittadini, proporre soluzioni grandi e piccole sono lo scopo del viaggio. Le ragioni e gli obiettivi 2004 sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa, dove sono intervenuti il ministro dell’Ambiente Altero MATTEOLI, Gianfranco LEGITIMO, presidente di Trenitalia, Roberto DELLA SETA, presidente nazionale di Legambiente, Evangelista CIOFFI, direttore dell’Istituto Sperimentale di RFI, Massimo ORLANDI, amministratore delegato Energia, e Giorgio MERLASSINO, direttore marketing strategico della Ferrero. “Il vantaggio ambientale del treno rispetto agli altri mezzi di trasporto – ha dichiarato Gianfranco LEGITIMO - è una realtà universalmente riconosciuta. Ogni giorno il trasporto su ferrovia, specie quello dedicato ai pendolari, toglie dalla strada decine di migliaia di auto, garantisce spostamenti in sicurezza e contribuisce efficacemente alla riduzione dei gas serra e delle altre sostanze nocive emesse nell’atmosfera. Per fare un esempio concreto abbiamo messo a confronto un viaggio tra Ladispoli e Roma con una macchina utilitaria e uno con un treno regionale. Su questo percorso di 45 chilometri un viaggiatore che utilizza la macchina provoca emissioni di anidride carbonica per circa 4,8 Kg mentre il passeggero di un treno ne provoca solo 1,8 Kg, ovvero ben 2,7 volte in meno. Chi utilizza il treno non solo inquina molto meno, ma spende molto meno. Nel viaggio che abbiamo confrontato, quello tra Ladispoli e Roma, che nella realtà ogni giorno decine di migliaia di pendolari compiono, il costo del viaggio in treno è circa 10 volte inferiore a quello in auto: il costo del viaggio in auto è di 14,40 € (costo/chilometro 0,32 €*) mentre quello del treno è di 1.65 €.” \"In questi anni - ha dichiarato Roberto DELLA SETA - il Treno Verde ha avuto l’enorme merito di porre all’attenzione dei cittadini, degli amministratori locali e del governo la pericolosità di sostanze come il benzene, le polveri sottili e gli idrocarburi policiclici aromatici. Quest\'opera di sensibilizzazione coinvolge ormai moltissimi cittadini che si aspettano dai sindaci risposte concrete e scelte coraggiose. Respirare aria più pulita e poter contare su una mobilità più spedita, che non comprometta la qualità della vita di tutti i giorni, è il desiderio manifesto di molti di coloro che vivono in città. Per rispondere alle esigenze dei cittadini e proseguire nel loro impegno Legambiente e Trenitalia hanno scelto ancora una volta di viaggiare insieme a bordo del mezzo di trasporto che più incontra le istanze di una mobilità sostenibile: il treno. Il viaggio del Treno Verde vede protagonista anche Energia, che con una mostra, allestita a bordo del convoglio e dedicata ai più giovani, spiega come la produzione energetica possa essere compatibile anche con l\'ambiente. “La collaborazione tra Energia e Legambiente per Treno Verde 2004 – dichiara Massimo ORLANDI – è stato il naturale passo successivo alla promozione per l’elaborazione del “Rapporto sulle Energie Rinnovabili 2004”: un ulteriore iniziativa di Energia per fare cultura e per dichiarare il suo impegno nella difesa dell’ambiente e del territorio. Energia sta investendo nella generazione convenzionale, puntando sulla tecnologia più pulita e più efficiente: il ciclo combinato alimentato a gas naturale. Grande inoltre è l’interesse di Energia per i progetti di generazione da fonti rinnovabili; sono previsti importanti investimenti nel settore eolico ed idrico. Un altro motivo che permette ad Energia di “viaggiare” sul Treno Verde è il suo impegno nella promozione al risparmio energetico: un manuale su come limitare i consumi, edito proprio da Energia, sarà distribuito durante il viaggio nelle dieci città italiane”. A bordo del convoglio ecologico di Legambiente e Trenitalia quest’anno sale anche Ferrero: “Ferrero lega volentieri il suo nome al Treno Verde per il “carico” di simpatia e di attenzione all’ambiente ed alla qualità della vita che porta con se. Valori cui Ferrero è attenta da sempre – continua Giorgio MERLASSINO –, lavorando per la qualità dei prodotti ed il risparmio energetico. Porteremo nelle stazioni italiane le “sette regole d’oro della qualità e della ricerca Ferrero” per far conoscere ancora meglio una grande azienda italiana, in sintonia con il filo conduttore del Treno Verde. Ferrero infatti è “glocal”, perchè azienda globale ma anche estremamente radicata presso le comunità locali in cui opera e produce”. La composizione del treno e il programma scientifico Il Treno Verde è una stazione mobile di monitoraggio ma anche una mostra itinerante. Seguendo il filo conduttore del \"Pensare globalmente, agire localmente\", le quattro carrozze sono allestite con pannelli, giochi e filmati. La carrozza dedicata al \"pensare globalmente\" presenta i maggiori problemi ambientali del pianeta, dall\'inquinamento dell\'aria e dell\'acqua ai mutamenti climatici, e propone alcune soluzioni possibili per bloccarli. Nel vagone dedicato all\' \"agire localmente\", si dimostra invece come alcuni piccoli accorgimenti della vita quotidiana possano incidere su grandi problemi e finanche contribuire a risolverli. Dal teatrino di CO2 che converte in anidride carbonica i consumi giornalieri di energia, al modello di casa ecologica, sono fornite tante spiegazioni e tanti consigli pratici per ridurre i consumi domestici e risparmiare sugli sprechi energetici, con la presentazione di “oggetti” d’uso domestico che se installati si traducono in notevoli risparmi energetici, che si traduce anche in bollette più “leggere”, e meno inquinamento, il tutto senza rinunce. Molto ancora su salute, mobilità, traffico, trasporti, inquinamento elettromagnetico e tutte le informazioni sulla legislazione antismog. E poiché il 2004 è l\'anno internazionale sia dell\'energia, Treno Verde fornisce informazioni e contribuisce al dibattito sul tema energetico, specialmente riguardo le risorse rinnovabili e sull’energia alternativa. Per questo nella seconda carrozza verrà allestita una mostra che dall’inquinamento atmosferico (effetto serra…) analizzerà cause ed effetti dando soluzioni concrete come la produzione di energia pulita (eolico, fotovoltaico, idroelettrico, microcogenerazione, ecc…). Partendo dalla Conferenza Mondiale sui mutamenti climatici di Kyoto, i visitatori potranno verificare attraverso mostre, filmati, percorsi didattici, le cause dei mutamenti climatici con esempi legati alla vita di tutti i giorni, e la soluzione di questi problemi dal punto di vista del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Così attraverso il calcolo dei consumi e la denuncia di politiche energetiche sbagliate si indicheranno le alternative possibili, dalle fonti rinnovabili alla modifica dei comportamenti quotidiani. Le mostre didattiche sono realizzate con la collaborazione di Electrolux e Prima Power Bikes. IN CARROZZA: L\'IDENTIKIT DEL TRENO VERDE Le tappe del percorso 2004 Quest\'anno, il Treno Verde sosterà in 10 grandi città: lascerà la stazione centrale di Palermo per salire verso Napoli, Foggia, Pescara fino a Roma. Continuerà verso Grosseto, La Spezia, Milano, Verona e Trento. Tappa Stazione Date Conf. Stampa 1 Palermo Centrale dal 10 al 12/02 13/02 2 Napoli Centrale dal 16 al 18/02 19/02 3 Foggia Centrale dal 20 al 23/02 24/02 4 Pescara Centrale dal 25 al 27/02 28/02 5 Roma Termini dal 1 al 3/03 4/03 6 Grosseto Centrale dal 5 all’ 8/03 9/03 7 La Spezia Centrale dal 10 al 12/03 13/03 8 Milano Porta Garibaldi dal 15 al 17/03 18/03 9 Verona Porta Nuova dal 19 al 22/03 23/03 10 Trento Centrale dal 24 al 26/03 27/03 GLI INQUINANTI MONITORATI A ogni sosta, accanto ai numeri del rumore urbano, verranno presentati dati inediti su benzene, idrocarburi, biossido di azoto, monossido di carbonio, pm10, biossido di zolfo, ozono e Ipa. Le analisi verranno effettuate in base al decreto 60/2002 e costituiranno così un primo test della nuova legislazione antismog. Idrocarburi Sono i principali responsabili dello smog fotochimico, che può provocare difficoltà respiratorie, attacchi di asma, insufficienza cardiaca. Ma gli idrocarburi più pericolosi sono i policiclici aromatici, un terzo dei quali svolge una accertata azione cancerogena. Per quanto riguarda questo insieme di sostanze va comunque detto che vengono prese in considerazione dalla nostra legislazione solo quando un altro inquinante, l’ozono, scavalca il tetto massimo. Biossido di azoto Deriva dai gas di scarico dei veicoli a motore e degli impianti industriali e ha effetti di tossicità acuta sia sulle mucose che sugli occhi, ma può provocare danni polmonari e, in elevate concentrazioni, si dimostra letale. Dal settore dei trasporti viene più del 50% di tutte le emissioni di ossidi di azoto, che solo in Italia superano il milione e mezzo di tonnellate annue. Monossido di carbonio Gas incolore ed inodore sfornato dal traffico e dalle industrie che ha la capacità di limitare la quantità di ossigeno trasportata dal sangue, provocando effetti di tossicità cardiovascolare e, in enormi quantità, l’asfissia. E’ uno dei gas più pericolosi per la salute umana. In Italia i veicoli a motore contribuiscono per il 90 per cento al totale delle emissioni, stimate in 5,5 milioni di tonnellate/anno. Polveri Chimicamente sono considerati polveri gli ossidi, i solfati, i carbonati, i silicati, i solfuri, i cloruri ed altri composti di metalli e combustibili. Le polveri sono potenziali responsabili di irritazioni ad occhi e vie respiratorie e si trasformano in mezzi di trasporto di altri inquinanti. Dai veicoli a motore viene circa il 60% delle emissioni di polveri, ceneri volanti e fumi che portano con sé molte sostanze tossiche e cancerogene (dal benzopirene, all\'arsenico, al mercurio). Pm10 E’ il particolato fine delle polveri, assai pericoloso sotto il profilo sanitario. Si tratta, infatti, di una frazione respirabile, che grazie al piccolo diametro può arrivare sino alle più profonde vie respiratorie portandosi dietro sostanze altamente inquinanti e spesso cancerogene come il benzo(a)pirene. Biossido di Zolfo Analogamente alle polveri può irritare occhi e mucose e, come gli ossidi di azoto, partecipa alla formazione di piogge acide. Deriva dai processi di combustione dei carburanti contenenti zolfo. Più dei 3/4 di tutte le emissioni di anidride solforosa provengono dalle centrali termoelettriche e dall\'industria, mentre i trasporti contribuiscono soltanto per il 5%. Ozono L\'ozono è presente naturalmente negli strati alti dell\'atmosfera, dove contribuisce a formare uno scudo alla penetrazione dei raggi ultravioletti. Negli strati bassi dell\'atmosfera invece risulta essere una sostanza inquinante, dannosa per la salute perché provoca irritazioni all\'apparato respiratorio. Insieme agli idrocarburi e al biossido di azoto è uno dei principali responsabili dello smog fotochimico. Benzene Presente sia nella benzina verde che nella benzina super, il benzene è tra i componenti più pericolosi per la salute, al punto che l’Iarc lo classifica tra le sostenze a maggiore rischio-cancro. Uno studio realizzato dalla Commissione Tossicologica Nazionale prevede che – alle attuali concentrazioni presenti in atmosfera urbana – questo idrocarburo nei prossimi 75 anni potrà provocare da 1.240 a 18.240 nuovi casi di leucemia nel nostro Paese. Ipa Sono presenti nell’ambiente sia naturalmente sia per effetto di attività umane. Rappresentano una delle principali famiglie di idrocarburi e molti di essi svolgono una sicura azione cancerogena. Prodotti in massima parte dalla combustione dei derivati del petrolio, possono contaminare anche gli alimenti. L’INQUINAMENTO ACUSTICO L’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato come soglie di sicurezza 65 decibel di giorno e 50 decibel di notte: livelli superiori di esposizione possono provocare stress e danni extrauditivi, mentre al di sopra degli 80 decibel si possono determinare danni permanenti al sistema uditivo. In Italia, la Legge 447/95 distingue, nel fissare i limiti per il rumore, tra periodo notturno e periodo diurno. I decibel “tollerati” per legge nelle zone abitate sono riportati nella tabella che segue: Periodo diurno (dalle ore 06.00 alle ore 22.00) 65 decibel Periodo notturno (dalle ore 22.00 alle ore 06.00) 55 decibel La legge prevede inoltre dei limiti speciali per le “zone protette” (scuole, ospedali, ecc.). In questo caso i decibel “tollerati” sono 50 durante il giorno e 40 durante la notte. Le fonti di rumore in Italia Traffico (stradale e autostradale) - 53% Vicini di casa - 16% Cantieri - 7% Attività produttive - 6% Aerei - 6% Ferrovie - 5% Altro - 7%