Ken Livingstone, sindaco uscente di Londra e candidato sostenuto dalle maggiori organizzazioni ambientaliste per la rielezione, non ce l'ha fatta. La vittoria è andata al suo maggiore contendente, il conservatore Boris Johnson. Quanto il risultato delle urne inciderà sulle politiche ambientali della capitale britannica?

In campagna elettorale tutti i candidati si sono confrontati e distinti sui temi ambientali. La congestion charge, introdotta da Livingstone per ridurre il traffico nel centro di Londra, è stata inevitabilente il principale elemento di dibattito. Nessuno dei candidati ha messo in discussione il sistema di tassazione in sè -già questo un buon traguardo per il sindaco uscente- ; sono stati invece dichiarati indirizzi diversi per la sua gestione futura.

Nel programma di Johnson si legge ad esempio dell'inopportunità dell'ampliamento ad ovest dell'area interessata dalla congestion charge e dell'intenzione di bloccare il ticket da 25 sterline per l'ingresso nell'area dei cosidetti (da Livingstone) "trattori di Chelsea".

L'associazione Amici della Terra all'indomani dell'elezione di Johnson ha auspicato che il nuovo sindaco dia effettivamente seguito ad uno dei leit motiv della sua campagna elettorale: "take action to make London the greenest city in the world” ("lavorare per far diventare Londra la città più verde del mondo").

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