Allarme rifiuti, Lazio al capolinea
Da Il Tempo del 05.05.2007
06 May, 2008
di Francesca Mariani
La monnezza sta per sommergere anche il Lazio. Il pericolo è reale È sotto gli occhi dell'Ue, del Senato e del governatore Marrazzo che paga per i ritardi della sua e della precedente amministrazione. Si ricorderà, a proposito, lo scontro tra il sindaco della capitale Veltroni e l'allora commissario per i rifiuti Verzaschi sulla necessità o meno di aprire impianti di gassificazione a Roma.
Domani, intanto, l'Italia sarà con tutta probabilità deferita alla Corte europea per la questione rifiuti in Campania. Nella stessa sede si deciderà se indirizzare un avviso di «messa in mora» al Lazio per non aver ottemperato alla sentenza con la quale la Corte di giustizia Ue del Lussemburgo ha sancito che la Regione ha violato le norme comunitarie in materia di gestione dei rifiuti. In particolare, nel mirino di Bruxelles è finita la manacata notifica del piano di gestione.
Una doppia bocciatura, dunque, che segue quella della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti, istituita il 20 ottobre 2006 dal Governo Prodi. Nella relazione finale si fa cenno alla mancata realizzazione degli obiettivi che l'ente si era prefisso, all'impossibilità, visto lo stato attuale dei progressi fatti in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, di portare a termine entro il 2009 un programma di gestione della «monnezza» che assicurasse il territorio da eventuali rischi e pericoli. Nel documento si fa riferimento, come fatto esemplare, alla mancata realizzazione di una delle due linee di valorizzazione energetica del gassificatore di Malagrotta, che sarebbe dovuto entrare in funzione entro la fine del 2007. Marrazzo, presentando l'ambizioso piano di intervento alla Commissione, non aveva nascosto perplessità circa l'attuazione e il conseguimento degli obiettivi preposti. Il successo del piano della Regione, ricorda il documento, presupponeva «entro la fine del 2009, di portare la raccolta differenziata al 50 per cento, la realizzazione di 12 impianti di selezione e trattamento del rimanente 50 per cento di rifiuti indifferenziati e l'attivazione di 8 linee di valorizzazione energetica per convertire le circa 700mila tonnellate all'anno di combustibile derivante dallo smaltimento dei rifiuti». «Bisogna tuttavia registrare con preoccupazione - continua il documento - come la raccolta differenziata, nel Lazio, si sia attestata nel 2006 all'11 per cento. Per quanto riguarda gli impianti di selezione, ce ne sono 7 in attività contro i 12 previsti, mentre le linee di valorizzazione energetica sono 4, non essendo stata completata una delle due previste a Malagrotta, invece di 8».