L’autista del «46»: oggi la mia pelle è meno grassa
Biciclette, pattini, skateboard e maratoneti entusiasti ma c’è anche chi si lamenta: i vigili dovrebbero prevenire
09 February, 2004
Genitori e figli in maschera si rincorrono tirando in aria i coriandoli in via dei Fori Imperiali. Centinaia di ciclisti e pattinatori, abbandonate per una domenica le piste riservate, scorrazzano in strade deserte. Sciami di romani e turisti, dopo avere affollato bus e metro, marciano per il centro e ne approfittano per guardare angoli suggestivi di una città antica che non conoscevano. Per un giorno migliaia di cittadini hanno dimenticato l’auto parcheggiata e hanno accolto con serenità la giornata di austerity per combattere lo smog. Anche il sindaco Veltroni, con la moglie Flavia, ha preso un bus da casa per arrivare in pochi minuti a piazza Venezia. Non sono mancati i furbi e nemmeno quelli che, appellandosi alla buona fede, sono caduti dalle nuvole quando si sono visti rifilare dai vigili urbani la multa da 68 euro perché giravano nella fascia verde dalle 10 alle 17. E centinaia di contravvenzioni arriveranno tra qualche settimana al domicilio degli automobilisti indisciplinati: in via Cristoforo Colombo, all’altezza di piazzale dei Navigatori, a bordo di una macchina della polizia municipale, verso le 13 un agente scrive a tutto spiano su un bloc notes le targhe dei mezzi non autorizzati. Ore 10.30: lungo Corso Francia Fabrizio Zanchi, 36 anni, pedala sereno portandosi dietro il figlio Luca, 4 anni, seduto sul seggiolino del manubrio. «Non sembra di stare a Roma - ammette - Di certo non si può bloccare il traffico tutti i giorni, sarebbe un disastro, ma la salute vale più di tutto. Se per difenderla bisogna rinunciare a qualcosa...». Ore 12: ad un posti di blocco della municipale a piazza Venezia, in due ore sono una ventina i cittadini a bordo di motorini e auto che sono stati multati. «Dicono che non sapevano nulla - osserva una vigilessa bionda scuotendo il capo - ma da giorni non si parla d’altro...». «Abito a Fonte Nuova - prova a giustificarsi Luisa Brancaccio, 40 anni, con il marito a bordo di una Fiat Stilo - leggo spesso i giornali, ascolto i tg e prendo sempre gli autobus, che però non passano mai. Mi dispiace, ma perché il Comune non ha messo i vigili all’ingresso della zona vietata?». Ore 14: è entusitasta Angelo Pistoni, 32 anni, autista della linea di bus 46, da piazza Venezia alla stazione fs di Monte Mario: «Ho impiegato 40 minuti per fare lo stesso percorso che ogni giorno compio in un’ora e mezza. E poi la differenza si sente eccome: l’aria è più pulita e la pelle del mio volto oggi (ieri ndr) è meno grassa. Per una volta non ho la sensazione di avere lavorato in miniera». Ore 15: di solito la domenica passeggia nel parco della Caffarella, ma ieri Walter Valenti, 43 anni, ha deciso di cambiare itinerario. Con la figlia Sveva e il fido Paco, un bellissimo pastore tedesco, ha attraversato in bici il cuore della città. «Queste iniziative - spiega Valenti - sono uniche per apprezzare di più Roma e evitare di intasare per un giorno i nostri polmoni». Ore 16: in un bar-pasticceria in via Oderisi da Gubbio (zona Marconi) uno dei due proprietari, Luciano Tornatora, 53 anni, è soddisfatto dell’incasso. «Abbiamo lavorato parecchio, solo un 5% in meno rispetto alle altre domeniche - ammette - Credevo peggio, segno che i clienti si sono organizzati e hanno anticipato o posticipato rinfreschi e feste». E i disagi? «Li hanno vissuti anche i miei dipendenti - conclude - ma per respirare aria più pulita qualche problemino è da mettere nel conto, né si può sempre accontentare tutti». Francesco Di Frischia