Piano per i rifiuti del Lazio: termovalorizzatori e discariche ma gli impianti non sono sufficienti
Dal Messaggero del 23.06.2008
24 June, 2008
Circa 17 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dal 2008 al 2012 dovranno essere recepiti, trattati e smaltiti nelle strutture già esistenti o in quelle, programmate in realizzazione e apertura dalla regione Lazio per evitare la situazione Campania. E' uno dei punti del piano regionale elaborato dall'ufficio del commissariamento per l'emergenza rifiuti nel Lazio, per «il superamento della fase emergenziale iniziata il 19 febbraio del 1999» e che si avvia a concludersi il 30 giugno prossimo.
Obiettivo della raccolta differenziata nel Lazio resta il raggiungimento del 44,50% nel 2012, con un trend che prevede il raggiungimento del 17,80% nel 2008; 24,03% nel 2009; 31,15% nel 2010 e 35,60% nel 2011. Il tutto per un totale di rifiuti solidi urbani differenziati di 5.176.394 tonnellate. Il piano verrà sottoscritto in giornata dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti nel Lazio e presidente della regione, Piero Marrazzo, prima di sottoporlo all'attenzione del consiglio regionale previsto domani alla Pisana. Parte dei rifiuti verrà recuperata attraverso la raccolta differenziata, parte avviata presso gli impianti di trattamento meccanico biologico e la restante avviata in discarica.
Quattro in tutto gli «impianti previsti nel piano da autorizzare per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti: a Bracciano impianto di preselezione e riduzione volumetrica di rifiuti solidi urbani (rsu) e produzione di cdr (combustibile da rifiuto) per 100 mila tonnellate annue; a Colleferro impianto di preselezione e riduzione volumetrica dei rifiuti e produzione di cdr per 100 mila tonnellate annue; a Latina impianto di preselezione e riduzione volumetrica di rsu e produzione di cdr per 135 mila tonnellate annue; a Guidonia impianto di preselezione e riduzione volumetrica di rsu e produzione di cdr per 140 mila tonnellate annue». Tali impianti, che si aggiungono agli 8 già esistenti: Colfelice; Cecchina di Albano Laziale, Roma (Malagrotta 1 e 2 , Roccacencia, Salaria) e Viterbo, potrebbero «essere affiancati anche da un ulteriore impianto a Paliano - specifica il piano regionale - attualmente utilizzato per riprocessare la frazione secca proveniente dall'impianto di Colfelice». Il tutto per una capacità di trattamento totale dei rifiuti solidi urbani di 2.015.000 tonnellate all'anno.
Impianti non sufficienti. Ma la Regione avverte: gli impianti previsti non risultano sufficienti a garantire a regime il trattamento di tutti i rifiuti prodotti. Originando così «un deficit al 2012 di 211.170,36 tonnellate annue di rifiuti. Deficit che registra nella città di Roma, Latina, Civitavecchia e Colleferro» per i quali il piano prevede l'attuazione di ulteriori impianti per la produzione di Fos (frazione organica stabilizzata) o l'ampliamento degli impianti già esistenti quali Roma, Colleferro e Latina. L'amministrazione comunale di Civitavecchia è interessata a realizzare uno specifico impianto all'interno del proprio territorio. Possibilità di realizzare anche un impianto di trattamento meccanico biologico nel comune di Rieti al fine di ridurre la movimentazione dei rifiuti verso la discarica di Viterbo.
Termovalizzatori. Saranno 4 e saranno a pieno regime per giugno 2011: S. Vittore, Colleferro (una linea già in funzione), Malagrotta (gassificatore, prima linea inizio attività prevista per fine 2008, la seconda in funzione a giugno 2009) e Albano (Cecchina, per il quale è in corso la fase istruttoria). Il tutto per 8 linee dedicate al recupero energetico del cdr, 2 linee a termovalorizzatore (2 per il gassificatore di Malagrotta, 2 per il nuovo termovalorizzatore di Albano, 2 per il termovalorizzatore di Colleferro già esistenti, e 2, in seguito al predisposto raddoppio, per il termovalorizzatore di S. Vittore). Prima della messa in esercizio degli impianti previsti - precisa il piano - si rende necessario trovare soluzioni di stoccaggio o co-combustione presso impianti esistenti non dedicati come cementifici etc. per il cdr prodotto in sovrapiù (563 mila tonnellate annue). Ai quattro impianti per la termovalorizzazione del cdr (combustibile da rifiuti) si aggiungono poi i termovalorizzatori utilizzati per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, quali: il termovalorizzatore di Ponte Malnome per rifiuti ospedalieri con procedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) in corso; il termovalorizzatore di Anagni adibito alla termodistruzione di rifiuti speciali non pericolosi con via espletata. il termovalorizzatore di Sermoneta (Latina) a servizio dello stabilimento di Sermoneta e l'impianto di Patrica a servizio dei reflui chimici prodotti dallo stabilmento della società Chemi spa.
Ampliamento delle discariche. Si prevede un ampliamento al fine di consentire lo smaltimento di 5.674.000 tonnellate di rifiuti per la discarica di Bracciano che passerà da 25mila metri cubi esistenti a 329 mila con possibilità di ulteriore estensione fino a 1.200.000 metri cubi; Viterbo ( Ecologia Viterbo) che passerà da 130 mila metri cubi a 850 mia con possibilità di estensione ulteriore fino a 1.500.000 metri cubi; Albano Laziale (Cecchina) da 100 mila a 500 mila metri cubi; Latina (Borgo Montello) per la quale è previsto la realizzazione di un nuovo invaso che porterà da 70 mila a 400 mila metri cubi la discarica esistente e la realizzazione di un nuovo bacino di discarica con aumento delle volumetrie da 160 mila metri cubi a 700 mila. Guidonia passerà da 50 mila metri cubi a 380 mila; ampliamento per 96 mila metri cubi di volumetrie per la discarica di Ponte Galeria; Piano di riordino della discarica di Colleferro (Colle Fagiolara) che aumenterà la capienza dell'attuale discarica da 50 mila metri cubi a ben 1.500.000. Seguono poi ampliamenti di discarica per: Civitavecchia (fosso del Crepacuore) che passerà da 85 mila a 288 mila metri cubi di volumetrie ai quali si aggiungerà anche una discarica a servizio dell'impianto di trattamento rifiuti (compostaggio e pirolisi) da 725.400 metri cubi. Aumento di volumetrie anche per le discarica di Cerreto Roccasecca che passerà da 700 mila metri cubi a 2 milioni con nuova discarica per ceneri inerti annessa da 150 mila metri cubi.
Le discariche «adibite ai rifiuti pericolosi o monodedicate» saranno 4: Gavignano, Pomezia, Roma e Civitavecchia. Per tutte, è previsto un piano di adeguamento, con una novità relativa alla discarica di Civitavecchia dettata dalla «necessità - spiega il piano regionale - di una discarica per rifiuti pericolosi dove smaltire le ceneri prodotte dai termovalorizzatori».