Juri Bossuto, presidente della Circoscrizione II
12 February, 2004
Da più di un anno la raccolta differenziata porta a porta è sbarcata, lentamente, a Mirafiori Nord, all’interno del progetto di riqualificazione Urban. "Non è stato facilissimo, soprattutto nelle zone più popolari, dove la gente aveva già altri problemi. Lì abbiamo dovuto spiegare che anche i rifiuti erano un problema e che andava risolto". Di cosa si lamentavano i cittadini? "Pensavano che i cassonetti avrebbero puzzato, che avrebbero ingombrato i cortili. Per venire incontro alla gente il Comune ha pagato per un anno l’esposizione dei cassonetti nei cortili dove il mezzo per il ritiro non poteva entrare: ha pagato un operatore Amiat per portare i cassonetti per strada, dove poi i rifiuti vengono caricati sugli automezzi". Quanto tempo ci ha messo la gente ad abituarsi alla raccolta differenziata porta a porta? "Non molto, direi. Il polso della situazione sono le lettere ricevute e i ‘bloccaggi’ quando giro per strada: sono diminuiti abbastanza velocemente. L’abitudine, tenendo conto di queste due variabili, è subentrata abbastanza in fretta. Anche grazie ad un’adeguata campagna di promozione fatta dall’Amiat". Ritiene che il porta a porta sia un sistema ideale solo per i piccoli centri o che possa essere esteso ovunque? "Dicono che sia ideale solo per i piccoli centri, ma sulla nostra esperienza direi invece che è ideale anche per le grandi città. E’ il sistema più adeguato, doveroso e necessario, non credo che ci siano altre strade per aumentare le percentuali di raccolta differenziata. E a Torino questo ‘porta a porta’ soft (fatto nei condòmini) è assolutamente idoneo".