La Campania alla presentazione del rapporto Comuni Ricicloni 2008
Cip 6, inceneritori e militarizzazione del territorio campano, Legambiente dice la sua e minaccia un ricorso all’Unione Europea
11 July, 2008
Non poteva mancare un accenno all’emergenza rifiuti di Napoli e Campania, durante la presentazione del rapporto Comuni Ricicloni 2008, che anzi è diventata l’occasione per Legambiente di chiarire la propria posizione in merito all’approvazione del Decreto per l’emergenza rifiuti. Militarizzazione, inceneritori e Cip6, nessun argomento è mancato all’appello. La Campania, ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico dell’associazione, è una regione che è stata devastata per anni dall’incapacità dei vari commissari, di molti sindaci, di chi gestisce il ciclo intergrato dei rifiuti. Molti errori sono stati commessi a livello centrale ed oggi si è arrivati a militarizzare il territorio. Tre anni fa Legambiente aveva chiesto l’intervento dell’esercito, ma per lottare contro le eco mafie e lo sversamento illecito dei rifiuti tossici. Quello che sta accadendo oggi è diverso. I militari sono stati assoldati per costruire gli impianti. Su questo punto è intervenuto anche il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, che ha aggiunto: in questo paese l’emergenza è diventata la regola, ed attraverso le emergenze si dettano le leggi, questo fa si che si creino dei pericolosi precedenti. La militarizzazione estromette le comunità locali da qualsiasi decisione. L’emergenza non può diventare il cavallo di troia per permettere lo snaturamento dei principi della nostra repubblica.
Grande attenzione è stata riservata alla decisione del governo di costruire quattro impianti di incenerimento in Campania, un numero eccessivo, per l’associazione. Secondo Cogliati Dezza, inoltre, il problema principale è che si sta facendo passare l’idea che le questioni ambientali possano essere affrontate solo attraverso la costruzione di grandi impianti, mentre si perde di vista l’importanza della partecipazione dei cittadini e soprattutto dei cambiamenti nello stile di vita. La costruzione degli inceneritori genera il fenomeno contrario alla riduzione dei rifiuti, poiché demotiva la raccolta differenziata.
Una forte critica è infine stata rivolta alla possibilità, presentata dal governo attraverso un emendamento al decreto fiscale, di estendere gli incentivi Cip 6 a tutti gli impianti di incenerimento della Campania. Atto vergognoso, secondo l’associazione, che ha annunciato il ricorso all’Unione Europea, qualora l’emendamento venisse accettato.
Un intervento sulla questione Campana non poteva mancare anche da parte di Daniele Fortini, presidente di Federambiente e amministratore delegato di Asia spa, che si è dimostrato più morbido rispetto agli incentivi pubblici agli inceneritori. La sua posizione è che siano necessari almeno in una fase iniziale, ma sensati solo se gli impianti stessi sono contemplati all’interno del ciclo integrato dei rifiuti e solo qualora si protenda verso la diminuzione del numero delle discariche. È parso invece fiducioso e soddisfatto per l’esperimento, organizzato assieme al comune di Napoli, di raccolta differenziata porta a porta ai Colli Aminei, che avrebbe permesso di raggiungere l’83% di raccolta differenziata in una settimana.
Un’ultima precisazione sull’emergenza rifiuti è venuta, infine, da Michele Buonuomo, presidente di Legambiente Campania, che ha sottolineato la necessità di impianti di compostaggio nella regione, poiché molti comuni del casertano e del salernitano sono ancora costretti a mandare, dietro ingenti pagamenti, la frazione umida dei propri rifiuti fuori regione.