«A Roma servirebbero tre giorni di blocco totale»
Alberto Santel, referente tecnico della Consulta dell’Anci sulla mobilità: «Per ridurre lo smog solo in questa città servirebbero 3 miliardi di euro all’anno per potenziare autobus e taxi collettivi»
16 February, 2004
Alberto Santel ha 54 anni, è nato a Bologna ed è il referente tecnico della Consulta dell’Anci (l’associazione nazionale dei comuni italiani) per quanto riguarda la mobilità sostenibile e i trasporti. Ricorda che, secondo una direttiva europea, il 31 dicembre 2004 non ci dovranno essere più di 40 microgrammi di polveri inquinanti in un metro cubo di aria, ogni giorno. E che fino a quella data il limite deve essere di 50 microgrammi. Ma già questa soglia (i 50), purtroppo, a Roma come in altre città italiane, viene oggi abbondantemente superata, fino a raggiungere quota 80-120. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità - aggiunge il nostro esperto - l’esposizione dei cittadini a tale livello di polveri Pm10 (idrocarburi policiclici aromatici) costa in termini di salute: allergie, asma, bronchite, fino al cancro. Poichè adesso è febbraio e non piove e non c’è ricambio nell’atmosfera, secondo Santel l’inquinamento è all’ordine del giorno. A marzo, con le piogge abbondanti, d’inquinamento si parlerà meno. Ma lo stesso si continuerà a morire. E allora? «Allora c’è poco da fare. O l’ambiente diventa la nuova priorità della politica oppure tutti i discorsi sulle centraline, i blocchi del traffico, le corsie preferenziali, rimarranno vani». Che dovrebbe fare il governo? «Uno studio dell’Enea dice che per ridurre il traffico a Roma e di conseguenza l’inquinamento occorrerebbero 3 miliardi di euro all’anno: per potenziare gli autobus, i taxi collettivi, il sistema di car-pooling. Se prima non si pensa a convincere i cittadini a rinunciare del tutto all’automobile, potenziando davvero il trasporto pubblico, il blocco del traffico per poche ore nel centro storico risulterà sempre insufficiente. A Roma, ad esempio, servirebbero 3 giorni alla settimana di blocco totale per 24 ore in tutto il territorio. Altro che targhe alterne... Voi capite che è irrealizzabile». Nelle altre Regioni cosa si sta facendo? «La Lombardia e l’Emilia Romagna mi sembrano avanti a tutti. L’Emilia-Romagna fa due giorni alla settimana di targhe alterne. La Lombardia ha aumentato il numero di weekend senza auto. Ma anche a Roma si potrebbe fare qualcosa: vietando, ad esempio, la circolazione a tutti i vecchi motorini a due tempi. Un motorino a due tempi inquina come 10 macchine catalitiche. E poi un’altra cosa: Roma ha il problema della consegna-merci. Ecco, io trovo assurdo che nella strada in pochi minuti si fermino 4 veicoli che devono consegnare ognuno un pacchetto. Si potrebbe partire da qui: facendo consegnare 4 pacchetti da un veicolo solo». Governo, Reg ioni e sindaci inadempienti, dunque... «Non so che dire. Un anno fa, il ministro Pisanu, in qualità di presidente della Conferenza Stato-Città, aveva raccolto il nostro allarme e aveva scritto ai ministri di Ambiente, Salute e Trasporti per sapere che cosa volessero fare davanti all’emergenza salute. Non ha ricevuto risposte. Ora ha scritto di nuovo. Vedremo». Negli altri Paesi come funziona? «In Svizzera, in Svezia, a Londra, dovunque l’inquinamento è diventato una priorità, lo smog è calato. Il problema è che i morti per inquinamento sono morti invisibili: non se ne parla, sembrano sempre pochi. Ma un giorno ce ne accorgeremo...». Fabrizio Caccia