Debuttano le telecamere con una pioggia di multe
Ieri mattina si sono accesi i primi occhi elettronici sul centro storico. Risultato: calo del traffico (-36 per cento) ma filmate 1800 infrazioni. Il direttore di 5T: «Vedremo quante di queste saranno giustificabili»
17 February, 2004
Emanuela Minucci Le telecamere si accendono e, come in un film di Alberto Sordi, anche sotto la Mole, le strade riservate al mezzo pubblico si svuotano. Tutto merito dell’inflessibile accoppiata multa&fotografia. «Il traffico è diminuito del 36 per cento» spiegano trionfanti, al mattino, i responsabili degli uffici 5T, la Cape Canaveral del controllo telematico della viabilità cui si raccordano gli occhi elettronici. Nel pomeriggio, però, la musica cambia: «E’ vero, il traffico degli abusivi delle vie riservate è sceso di parecchio - spiega Giovanni Foti, direttore del consorzio che ha sede in piazza Carducci - delle 5 mila auto che ogni giorno imboccavano senza averne facoltà strade come via XX Settembre e via Pietro Micca, ne restano 1800 che stamattina hanno continuato a farlo senza rientrare in alcuna lista bianca dei possessori di un permesso speciale». Questo significa che nel giorno del debutto Palazzo civico ha emesso 1800 verbali da 68,25 euro? «Non è detto - chiariscono al consorzio “5T” - come si sa, infatti, gli automobilisti colti in fallo hanno venti giorni per dimostrare che si trovavano in una di quelle vie con un permesso rilasciato a posteriori, magari perchè diretti in un hotel». In ogni caso, anche se al mattino le strade riservate al mezzo pubblico risultavano piuttosto deserte, la media dei trasgressori o di coloro che continuano a ignorare la presenza delle telecamere, resta alta. «Intanto abbiamo ottenuto una riduzione del 36 per cento del traffico privato, il che significa che il mezzo pubblico ha viaggiato più veloce e senza intoppi. E questo non è un risultato da poco - dichiara l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero - poi non ci aspettavamo certo che le telecamere azzerassero di colpo, già dal primo giorno, il fenomeno dell’abusivismo. L’obiettivo è quello di convincere poco a poco i torinesi che quelle strade sono riservate al mezzo pubblico, diminuire così il traffico in centro, come l’inquinamento e difendere in modo scientifico la zona a traffico limitato». Ma come hanno vissuto, i torinesi, la giornata di debutto delle telecamere? «Diciamolo - racconta un operatore ecologico che fa servizio in via XX Settembre - oggi sembra davvero un’altra città. Di solito tutti ignoravano il divieto, confidando nel fatto che i vigili urbani in carne e ossa si vedevano una volta l’anno se andava bene. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) invece pare quasi una via riservata ai bus». Un quarto d’ora appostati sotto la telecamera di fronte al cinema Reposi è sufficiente per provare che il netturbino non ha mentito. Tre auto su quattro sono taxi, e le poche utilitarie che continuano a passare hanno un tagliando argento sul cruscotto. Poi spunta anche qualche mezzo privo di lasciapassare e chissà. Al cronista non è dato sapere se il veicolo in questione appartiene alla cosiddetta «White List». Magari è un residente, magari un turista diretto a un hotel del centro. Di certo si sa che quella Multipla blu passata alle 11,30 in via XX Settembre è una delle 1800 auto «in attesa di giudizio» emessso dalla centralina di «5T». La sua targa è planata sul computer degli ingegneri del consorzio di piazza Carducci alle 11,31. E il suo proprietario ha venti giorni per dimostrare che era in regola: «E’ andata così anche a Milano e ce l’hanno confermato i colleghi dell’Atm di quella città che oggi ci hanno aiutato nella fase di debutto - conclude Giovanni Foti - anche lì, un anno fa, furono segnalati un sacco di veicoli fuori “lista bianca”. Fra qualche giorno sapremo se erano in regola oppure no».