Nel paese delle meraviglie
01 March, 2013
Sia ben chiaro: la Svizzera non è il paese che fa per me. Ci sono arrivata per mia volontà, ci sono ricapitata per caso, e ora è giunto il momento di fare ritorno in Italia (no, non mi farò intimidire da grilli, giaguari o caimani di nessun tipo).
Però.
Questa mattina ho aperto il giornale - la solita copia del free press abbandonata sul sedile accanto al mio - e per qualche minuto ho pensato di vivere nel paese delle meraviglie. Davanti a me, in basso a destra, una breve pubblicizzava l'ennesima iniziativa elvetica per salvaguardare l'ambiente. "Bol d'air", ovvero una riduzione di 20 franchi sull'acquisto di un abbonamento del treno per incentivare i cittadini a scegliere i mezzi pubblici di fronte a un inaspettato innalzamento delle polveri sottili.
Logico come 1 più 1 fa 2. Rassicurante come quando il medico ti prescrive lo sciroppo per il mal di gola. Incoraggiante come quella maestra che impone agli alunni di imbracciare scope e stracci per pulire la classe (tutti insieme, nessuno escluso!). In tanti mesi di articoli e bollettini scritti per Eco dalle Città sul Pm10, non mi era mai capitato tra le mani un provvedimento così lucido ed efficace.
E in queste ore di parole, opinioni, interviste e dichiarazioni d'intenti, una notizia di questo tipo mi infonde una certa serenità. Mi anestetizza, mi da tregua.
Per un attimo, la politica svizzera dei fatti ha messo in ombra quella italiana del fare.
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