Meno rifiuti del previsto nel 2009 alla discarica di Basse di Stura: chiuderla subito o no?
Sono arrivati meno rifiuti del previsto! Parliamo con Raphael Rossi, vice-presidente Amiat, della querelle che sta animando le riunioni del Comune di Torino: chiudere o meno la discarica di Basse di Stura al 31 dicembre, nonostante gli spazi ancora disponibili?
22 September, 2009
Un tema scottante sta animando le discussioni nelle stanze del Comune di Torino: la chiusura della discarica di Basse di Stura, più volte prorogata negli anni passati ed oggi ad un passo dalla serrata definitiva, prevista dagli accordi il 31 dicembre 2009.
Ne parliamo con Raphael Rossi, vice-presidente Amiat ed esperto a livello nazionale di tematiche relative alla gestione dei rifiuti.
A suo avviso è possibile prorogare la chiusura della discarica programmata a suo tempo?
L’Amiat ha predisposto tutti gli atti per poter provvedere alla chiusura della discarica. Pare una cosa semplice, ma la discarica è un impianto complesso e tutti i procedimenti per la chiusura sono stati avviati.
Eppure all’interno del Comune di Torino la discussione è viva ed accesa…
L’Amiat è uno strumento del Comune di Torino, la decisione di chiudere o meno spetta alla politica, non all’Amiat. Del resto anche l’uso della parola “proroga” è improprio, in passato le proroghe sono servite a posticipare di anni la chiusura e a consentire la realizzazione di nuove vasche, cosi come del lotto sommitale. In questo caso la discussione tratta di volumetrie autorizzate che potrebbero essere utilizzate oltre la data autorizzata. Volumetrie di discarica ancora fisicamente disponibili.
A dicembre, dunque ci saranno ancora degli spazi disponibili?
Si, assolutamente. Dal punto di vista puramente tecnico vi saranno delle vasche vuote o semivuote che non saranno esaurite a fine anno.
La proroga che ha concesso l’apertura fino alla fine di quest’anno è stata concessa dalla Provincia di Torino e tale autorizzazione era declinata sia in termini temporali che in termini quantitativi. I tempi sono trascorsi, le cubature non sono state raggiunte. E’ come il latte, ne compri una bottiglia, non ne puoi bere più di quanto ce ne è nella bottiglia e non lo puoi bere oltre la data di scadenza.
Perché non è stato possibile prevederlo per tempo? A cosa è dovuta questa situazione?
E’ successo che i torinesi abbiano prodotto meno rifiuti di quanto si era stimato. Questo significa che se si chiudesse a dicembre, rimarrebbero inutilizzate le strutture approvate ed autorizzate dalla Provincia di Torino e già predisposte operativamente da Amiat.
Stiamo assistendo dunque a un forte calo della produzione di rifiuti?
Stiamo assistendo ad un calo dei rifiuti conferiti in discarica sicuramente inaspettato due anni fa. Pratiche virtuose, raccolte differenziate e anche la forte crisi economica hanno fatto sì che le stime predisposte si siano rivelate sovradimensionate.
Quanto sarebbe lo spazio inutilizzato e in quanto tempo sarebbe occupato?
Stiamo parlando di stime perché i rifiuti li produciamo tutti i giorni ma stiamo parlando più o meno di 250.000 metri cubi di spazio inutilizzato, su una discarica di 23 milioni di metri cubi, l’1%.
Uno spazio che sarebbe occupato in pochi mesi. A Basse di Stura, infatti conferiscono oltre al Comune di Torino anche i consorzi di Torino Nord (Seta) e Torino Sud (Covar 14).
Dunque chiudere o prorogare?
La scelta non può che essere politica: le amministrazioni hanno preso degli impegni con la popolazione che risiede nell’area di Basse di Stura. La palla ora è in mano loro.