Ecosistema Urbano: male i capoluoghi laziali
Le città del Lazio escono con le ossa rotte dalla consueta classifica sulle prestazioni ambientali stilata da Legambiente ed Ambiente Italia. Roma si piazza solo al 62° posto, ma vanno male anche gli altri capoluoghi. Timidi progressi solo in materia di raccolta differenziata
26 October, 2009
E' peggiorata, nel 2008, la qualità ambientale nei capoluoghi del Lazio. Lo stabilisce la classifica nazionale di Ecosistema Urbano, l'indagine realizzata ogni anno da Legambiente e Ambiente Urbano, con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, che confronta, da 16 anni, le prestazioni ambientali dei 103 capoluoghi di provincia italiani. Rieti si classifica solo al 32° posto, mentre Roma ottiene un deludente 62°. Gli altri tre capoluoghi laziali si piazzano addirittura negli ultimi 13 posti: Latina al 91°, Viterbo al 94° e Frosinone al 100°. Tre città, a onor del vero, salgono di posizione rispetto allo scorso anno (Roma passa al 70° al 62°, Latina dal 95° al 91° e Frosinone dal 103° al 100°), ma tutte totalizzano un punteggio assoluto inferiore a quello del 2008. Il problema principale continua ad essere quello del traffico,visto che ben quattro città sulle ultime cinque della classifica nazionale per numero di auto per abitanti sono appunto laziali: Roma (97° posto), Frosinone (100°), Latina (101°) e Viterbo (102°), che fanno registrare tutte un”densità” di almeno 70 automobili per abitante. Non va molto meglio a Rieti, che, pur totalizzando “solo” 60 auto per abitante, rimane nella parte finale della classifica (88° posto). Va male anche sul fronte delle due ruote motorizzate, nuovo indicatore che è stato introdotto quest’anno: la performance peggiore viene fatta registrare ancora una volta dalla Capitale (85° posto), con ben 14,37 moto ogni 100 abitanti. Seguono Viterbo (78° posto), Latina (49°), Rieti (49°) e Frosinone (19°). Mentre aumenta evidentemente l’uso del mezzo privato, non si registrano grandi progressi sul fronte del trasporto pubblico, a parte che per Roma, che con un piccolo aumento del numero medio di viaggi annui per abitanti (da 517 dello anno a 537), si conferma la città più “virtuosa” tra le metropoli italiane. Sempre in materia di mobilità, bocciatura generalizzata anche per quanto riguarda zone a traffico limitato, isole pedonali, piste ciclabili ed aree verdi. Va un po' meglio, invece, nella classifica relativa alle concentrazioni di polveri sottili nell'atmosfera, ma in questo risultato c'è l'evidente zampino delle piogge intense del 2008: Viterbo passa dal 21° 17° posto, Rieti dal 30° al 18° e Latina dal 41° al 33°. Male, nonostante la complicità del meteo, Roma (dal 67° al 64°) e Frosinone (dal 91° all’89°).
Risultati contraddittori, invece, in materia di rifiuti: a Roma e Latina la produzione pro-capite scende lievemente, ma rimane a valori assoluti troppo alti, che determinano un 83° posto per la Capitale e un 62° per il capoluogo pontino. Si registrano invece dei miglioramenti sul fronte della raccolta differenziata porta a porta, in misura maggiore nelle città che hanno potuto contare anche sugli investimenti regionali. È il caso, ad esempio, di Frosinone, dove il servizio è stato esteso al centro storico, per cui la raccolta è passata addirittura dal 6,8% (94° posto) al 21,2% (66°). Roma rimane mestamente al 70° posto in classifica, pur facendo registrare un aumento della raccolta differenziata dal 17,1% al 19,5%. Negativa, infine, anche la valutazione dei consumi idrici, che rimangono alti pur subendo una lieve flessione, ed elettrici, che fanno registrare addirittura un aumento. «A livello mondiale, temi come riduzione del mezzo privato ed aumento del trasporto pubblico, riciclaggio e riduzione dei rifiuti, risparmio idrico ed energetico sono all’ordine del giorno, soprattutto in questa fase di crisi ambientale ed economica, mentre nei capoluoghi della nostra regione siamo ancora troppo indietro – ha commentato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – Il traffico e lo smog continuano a stringere le città in una morsa, con un numero di auto spaventoso, mentre trasporto pubblico e forme di mobilità sostenibile rimangono insufficienti, Ztl e isole pedonali sono ferme al palo, ed anche se l’inquinamento atmosferico diminuisce, grazie anche alla pioggia, la situazione rimane critica. I rifiuti crescono, mentre l’aumento della raccolta differenziata non è assolutamente sufficiente e ben lontano dal valore obiettivo stabilito per legge. I consumi idrici ed elettrici rimangono troppo elevati, mentre nei capoluoghi non si lavora sulle fonti rinnovabili». Visto il risultato deludente, l'associazione ambientalista invita i Comuni ad «attuare iniziative concrete su questi temi, utilizzando gli importanti investimenti stanziati in questi anni dall’Amministrazione regionale, che a sua volta deve sostenere di più questi processi». Legambiente, infine, sottolinea il paradosso per cui «i piccoli centri lavorano tanto sulla sostenibilità, hanno sistemi di raccolta porta a porta dei rifiuti, pedonalizzano i centri storici, usano le rinnovabili, mentre invece le grandi città peggiorano le performance sul fronte della vivibilità.».