Garbage Dreams, una vita tra i rifiuti
Garbage Dreams, il film-documentario diretto e prodotto da Mai Iskander, dopo la calorosa accoglienza in occasione della sua prima proiezione, e una serie di successi e riconoscimenti a svariati festival di cinema indipendente, è ufficialmente candidato all'oscar
03 December, 2009
Garbage Dreams, il film-documentario diretto e prodotto da Mai Iskander, dopo la calorosa accoglienza in occasione della sua prima proiezione, al SXSW Film Festival di Austin in Texas e la serie di successi e riconoscimenti a svariati festival di cinema indipendente, è ora ufficialmente candidato tra i 15 documentari in lizza per l’81ma cerimonia di premiazione degli Oscar.
Questo straordinario documentario, ambientato in Egitto a Il Cairo, analizza il modo nel quale la comunità degli “Zabbaleen” vive praticamente ridotta in schiavitù e sopravvive da generazioni attraverso il riciclaggio e il commercio dei rifiuti. Ogni giorno, riescono ad accumularne circa 3000 tonnellate e a riciclare il 90% di essi.
Infatti, in assenza di un’organizzazione cittadina efficiente per la raccolta dei rifiuti, la città si è dovuta affidare a questa categoria di persone, per la maggior parte cristiani copti, per la raccolta e il riciclo delle enormi quantità di spazzatura prodotte ogni giorno (Il Cairo è una delle maggiori città del mondo, con 8 milioni di abitanti più altri 15 milioni che vivono nell’area metropolitana).
A contribuire allo smaltimento anche molti maiali che sono allevati accanto alle baracche e che si cibano dei rifiuti commestibili. Le porcilaie, però, con l’espandersi dell’influenza A/H1N1 sono state ridotte dal Governo de Il Cairo, ovviamente causando malumori e proteste da parte dei zabballeen. La regista racconta questa realtà attraverso gli occhi di tre adolescenti che hanno iniziato da bambini a raccogliere rifiuti. L’arrivo delle multinazionali della raccolta di rifiuti sovvertirà gli equilibri di questa comunità e anche la loro economia.