Inceneritore al Gerbido, il garbuglio amministrativo
Ma il Trm rassicura entro pochi giorni si riparte. L'intricata vicenda ripresa dalle pagine de La Stampa del 17.09.2008
17 September, 2008
Per l’inceneritore un altro stop
Accolto il ricorso dell’impresa battuta nell’appalto
Alessandro Mondo
Ricorso accolto». Due parole che significano almeno un mese di ritardo per l’apertura del cantiere del termovalorizzatore del Gerbido, sul quale i giochi sembravano ormai chiusi, oggetto di due ricorsi distinti: il primo riguarda la gara di appalto per la costruzione dell’impianto, il secondo attiene alla gara per la direzione dei lavori.
Sempre che non emergano altre complicazioni, il cantiere slitta a metà ottobre. La doccia fredda è arrivata ieri mattina, quando ha cominciato a circolare la notizia che il Consiglio di Stato, dopo la discussione avvenuta il 9 settembre, aveva accolto il ricorso presentato dalla cordata dei costruttori seconda classificata nella gara per la costruzione dell’impianto: Constructions Industrielles de la Méditerranée-CNIM, Unieco Società Cooperativa, Coopsette Società Cooperativa. «Se ciò fosse vero si paleserebbero le incapacità gestionali e le pesanti responsabilità politiche di chi ha affidato la realizzazione dell’inceneritore ad una società guidata da un cda le cui uniche credenziali sono le tessere di partito», hanno esordito Ghiglia e Barbara Bonino, di An, i primi ad anticipare la notizia, prendendo di mira Trm. Un’ora dopo era ufficiale: la contestazione riguarderebbe i tempi della fideiussione presentata dalla cordata vincente, Termomeccanica Ecologia Spa
È lo stesso ricorso, con richiesta di sospensiva, che il Tar Piemonte aveva respinto il 4 luglio. Il Consiglio di Stato, che evidentemente è di diverso avviso, ha rinviato la palla al Tribunale regionale. Ora, se è vero che difficilmente il Tar smentirà se stesso, i 30 giorni entro cui deve pronunciarsi sono già andati.
Il secondo ricorso riguarda la direzione-lavori. Entro il 6 novembre il perito nominato dal Tar dovrà verificare i requisiti presentati dalla «Montgomery Watson», la società mandataria dell’Associazione di imprese vincitrice.
Significa che i lavori saranno congelati fino a quella data?Trm giura di no: per aggirare l’ostacolo, e garantire il via libera al cantiere prima del verdetto, è pronta ad assumere temporaneamente la direzione-lavori. «Bando agli allarmismi e alle strumentalizzazioni», avverte Bruno Torresin, ad di Trm. «Termovalorizzatore di Torino: lavori rinviati ma non bloccati», rassicura il comunicato della società.
Resta la preoccupazione della Provincia e dei Comuni interessati: la settimana scorsa il presidente Saitta e l’assessore Massaglia (Ambiente) avevano convocato i vertici di Trm per sollecitare l’avvio dei lavori entro fine mese. «Un brutto imprevisto - commentava ieri Saitta -. Seguirò giornalmente l’evolversi della partita». Preoccupazione condivisa da Palazzo civico. «La notizia non è preoccupante in sé, è la situazione ad esserlo», taglia corto l’assessore Mangone (Ambiente). Il riferimento è alle conseguenze, per ora limitate, che ulteriori slittamenti potrebbero avere sul piano di ottimizzazione delle discariche varato dall’Ato-rifiuti presieduta da Paolo Foietta. Il quale, per usare un eufemismo, segue i fatti «con trepidazione».