Diario ecocittadino da Vancouver
Nella Vancouver della olimpiadi invernali c'è il grande occhio eolico, ma perché han proibito le bici sui treni? Prima corrispondenza dalla città canadese - in occasione dei Giochi Olimpici Invernali - di Federico Laface per Eco dalle Città
11 February, 2010
di Federico Laface
Vancouver, una città dalla posizione unica compressa tra il mare e le montagne e con un indice di vivibilità tra i più alti del mondo, anzi la più vivibile del 2009 secondo l'ultimo studio 2009 dell'Economist, redatto tenendo conto di 30 fattori qualitativi e quantitativi tra cui la stabilità politica, l'assistenza sanitaria, la cultura, l'ambiente, l'educazione e le infrastrutture. In centro circolano silenziosi filobus e gli autobus hanno tutti il portabici anteriore al quale agganciare i mezzi a due ruote. C`e` un panoramico Sky Train sopraelevato che funziona senza guidatore e copre con due linee gran parte dell`area metropolitana, permettendo allo stesso tempo di muoversi velocemente e di ammirare il notevole paesaggio circostante. Ci sono Sea buses dal Waterfront che collegano ogni 15 minuti la parte nord della città; sui grandi viali che portano in città sono presenti le “diamond lanes”, corsie a scorrimento veloce per mezzi che facciano carpooling con almeno due persone a bordo.
In aggiunta a tali positivi elementi di sostenibilità, un’azienda altoatesina ha appena inaugurato un generatore eolico “Eye of the Wind” alto ben 65 metri che produrrà 2 milioni di kWh all’anno, contribuendo già da subito a dare energia alle Olimpiadi canadesi nel comparto sciistico e ad illuminare di notte parte delle piste di Grouse Montain. Il primo impianto eolico Leitwind in Canada, l'Occhio del vento, è posizionato sulla montagna che sovrasta Vancouver.
C'è qualcosa che però in questi ultimi frenetici giorni precedenti l'inaugurazione ufficiale, proprio non si addice alla Linea di ecocompatibiltà tanto decantata dagli organizzatori: dall'8 febbraio fino al 3 marzo è in vigore una Cyclist Alert che vieta di portare le biciclette a bordo del treno urbano sopraelevato, cancellando una conveniente pratica di trasporto intermodale che sancisce una strana equazione per cui “Giochi=No Bici”.
Come fanno notare i gruppi di pendolari e gli utilizzatori frequenti di questa forma di trasporto (che già in passato hanno dovuto guadagnarsi il diritto a portare le bici a bordo che all'inizio non era ammesso), sarebbe bastato rispettare i tempi dei picchi di traffico, adottare il buon senso di non salire sulle carrozze affollate ed eventualmente far scendere i ciclisti alla fermata di Broadway Commercial, subito prima di entrare nel cuore della Down Town. Tale ragionevolezza non è stata evidentemente di chi ha preso questa decisione (sul sito ufficiale translink.bc.ca si offre però la possibilità di affittare per 3 mesi alcuni armadi per stoccare la bici in centro), ma già la comunità urbana dei ciclisti ha previsto azioni di disobbedienza civile, durante le quali – educatamente - si chiederà` ai passeggeri in attesa sulla banchina se abbiano difficoltà legate alla presenza delle biciclette (un po` come si fa quando si prende un mezzo pubblico col cane al seguito) ed eventualmente si smonterà la ruota anteriore onde considerare il velocipede, bagaglio a mano. Arrivati in qualche modo in centro, i pedalatori dovranno ancora affrontare l`ostacolo - di torinese memoria - delle corsie olimpiche, laterali e utilizzate solitamente dai mezzi pubblici, ma ora in balia anche dei potenti Suv contrassegnati con i 5 cerchi, veicoli ufficiali della manifestazione e unici mezzi liberi di circolar e ovunque senza limitazioni.
Approfondimenti da Vancouver:
L'Occhio del Vento guarda Vancouver