Smog: i trentacinque giorni di Milano
Il capoluogo lombardo ha raggiunto il 35esimo giorno di sforamento della soglia d’allarme dall’inizio dell’anno. E’ il peggior risultato da quando c’è l’Ecopass. Come quest’anno solo il 2007. E ora si rischia la multa europea. Legambiente Lombardia consegna alle autorità cittadine una multa simbolica da un milione di euro
16 February, 2010
Sono passati 46 giorni dall’inizio del 2010 e lo smog a Milano ha già esaurito il “bonus” di 35 sforamenti all'anno consentito dall'Unione Europea.
Stamani l’Arpa Lombardia ha reso noto i dati ufficiali: le centraline ieri hanno registrato nell'aria di Milano concentrazioni di Pm10 tra un minimo di 60 e un massimo di 114, ben al di sopra del tetto che l'Ue ha fissato in 50 microgrammi al metrocubo. Così è stato raggiunto il 35esimo giorno “fuorilegge” dall' inizio del 2010: il che significa che a partire da oggi Milano rischia di incorrere nell' infrazione comunitaria per i livelli troppo alti di inquinamento.
Quest’anno Milano ha ottenuto il peggior risultato in termini di inquinamento da quando è stato introdotto il ticket antismog.
Nel 2008, quando fu introdotto il provvedimento, il 35esimo giorno fu raggiunto il 20 febbraio; nel 2009 il bonus europeo si esaurì il 22 febbraio. Occorre tornare al 2007 per trovare lo stesso andamento del 2010: anche tre anni fa il 35esimo giorno di Pm10 oltre le soglie cadde il 15 febbraio. Negli ultimi anni si è comunque registrato un progressivo, seppur lieve, miglioramento della qualità dell'aria in città. Nel 2002 il bonus europeo fu bruciato esattamente dopo 35 giorni dall'inizio dell'anno (il 4 febbraio), nel 2003 si arrivò al 13 febbraio, nel 2004 al 14, nel 2005 all'11 e nel 2006 al 5.
Intanto, ieri Legambiente ha organizzato una protesta singolare davanti a Palazzo Marino nel 35esimo giorno di sforamento dei limiti delle polveri sottili: con un presidio l’associazione ambientalista ha consegnato alle autorità cittadine una multa simbolica di un milione di euro.
Smog, Milano è già fuorilegge- da La Repubblica on line del 15.02.2010
Il Comunicato di Legambiente Lombardia