Ecocittadino da Vancouver: alle Olimpiadi invernali l'acqua di rubinetto "compete" con l'acqua sponsorizzata in bottiglia
Metro Vancouver, la società che gestisce il sistema delle acque della città canadese che ospita le Olimpiadi Invernali 2010, ha lanciato una campagna per incentivare residenti, visitatori e atleti a bere responsabilmente acqua del rubinetto, rispettando l'ambiente ed evitando così di produrre tonnellate di rifiuti. L'obiettivo: abbassare del 20% il consumo di acqua imbottigliata entro la fine dell'anno
23 February, 2010
Federico Laface
Metro Vancouver, la società che gestisce il sistema delle acque della città canadese, ha lanciato una campagna per incentivare residenti, visitatori e atleti giunti per i Giochi a bere responsabilmente “tap water”, rispettando l`ambiente ed evitando così di produrre tonnellate di rifiuti. Nella centrale Robson Street, affollatissima in queste frenetiche settimane, e` stato allestito un serbatoio mobile che offre ai passanti acqua di rubinetto e chiede di firmare un Tap Water Pledge, un solenne impegno a godere dell'acqua di Vancouver, una delle migliori al mondo. Alcuni hotel hanno aderito all'iniziativa fornendo ai turisti bottiglie in acciaio riutilizzabili, tipo quelle d'uso nel trekking, riempibili gratuitamente e che, personalizzate, sono qui in Canada uno degli accessori più riconoscibili di chi evita sprechi ed e` sensibile ai temi della sostenibilità. Un modo intelligente di promuovere una risorsa primaria locale, addirittura organizzando visite guidate ai bacini di raccolta e filtraggio delle acque, tra cui quello del North Shore, appena aperto e in grado di ridurre l'addizione di cloro eliminando i batteri attraverso la luce ultravioletta. L'obiettivo e` quello di abbassare del 20% il consumo di acqua imbottigliata entro la fine dell'anno e di sostenere la Zero Waste Challenge (meno 70% di rifiuti solidi entro il 2015) cui Vancouver ha aderito nel 2006.
Reggere questa sfida in periodo olimpico risulta però particolarmente difficile, anche per una città' da considerarsi relativamente virtuosa e nella quale il 74% degli intervistati dichiarava già nel 2008 di bere acqua del rubinetto (Fonte: Metro 2008 Drinking Water Survey). Oltre alle cattive abitudini tipicamente nord americane da sradicare (packaging esasperato di qualunque genere alimentare e mania della bibita/caffè` da asporto che prevede un kit “minimo” di bicchierone di carta, coperchio di plastica e cannuccia), sono le invasive campagne pubblicitarie degli sponsor a 5 cerchi a remare contro. Difficile non individuare in Coca Cola, bevanda ufficiale di tutte le ultime Olimpiadi, un ostacolo al successo di qualunque intervento teso a eliminare le bottiglie usa e getta, in quanto produttore non solo di bibite, ma anche di numerosi marchi di acqua come Dasani, che oltretutto utilizza sorgenti canadesi. Interpellato sul problema, il rappresentante di Metro Vancouver, Tim Stevenson, ha precisato che intenzione della campagna è “semplicemente di avere più persone possibile che utilizzino l`acqua di rubinetto ”, mentre il portavoce di Coca Cola Ltd. Nicola Kettlitz afferma: “La nostra acqua in bottiglia non è in concorrenza con quella del rubinetto. Si tratta di avere acqua potabile a disposizione in un luogo comodo, e l’acqua del rubinetto non è sempre disponibile in un luogo comodo”.
Gli unici a potersi legittimamente dispiacere di questa iniziativa potrebbero invece essere le migliaia di homeless che vivono a Vancouver - soprattutto nel Down Town East Side - raccoglitori abituali di lattine e bottiglie plastica rimaste in strada per ottenere il refund qui disponibile per il reso del vuoto, ed ora necessitati a inventarsi altri sistemi per sbarcare il lunario.