Rimini Fiera sceglie il monouso biodegradabile
Il polo fieristico di Rimini sceglie i prodotti monouso biodegradabili e compostabili in Mater-bi per la ristorazione nei suoi eventi fieristici. Novamont SpA, Rimini Fiera spa e Summertrade hanno firmato un accordo che coinvolge Comieco, Sede SpA ed Hera Rimini per sviluppare l’attuale sistema di raccolta differenziata in modo da avviare al compostaggio frazioni crescenti di rifiuti organici della ristorazione fieristica
20 February, 2010
Il Gruppo Rimini Fiera conferma la leadership nel campo della sostenibilità con la scelta delle stoviglie monouso compostabili per tutti i suoi eventi fieristici. Novamont SpA, Rimini Fiera spa e Summertrade (società del Gruppo Rimini Fiera che si occupa di ristorazione, catering e banqueting) hanno firmato un accordo di collaborazione pluriennale, che coinvolge anche partner quali Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), Seda SpA (azienda internazionale nel settore del packaging) e Hera Rimini (società operativa territoriale per la gestione dei rifiuti urbani).
L’obiettivo è quello di sviluppare l’attuale sistema di raccolta differenziata e di potenziare la comunicazione nei confronti di espositori e visitatori che permetta di avviare al compostaggio frazioni crescenti di rifiuti organici della ristorazione fieristica raggiungendo importanti risultati in termini di riduzione della CO2.
La collaborazione prevede che nel polo fieristico di Rimini tutti i punti di ristoro utilizzino prodotti di catering biodegradabili e compostabili in Mater-Bi, la bioplastica sviluppata da Novamont contente risorse naturali di origine agricola, abbinata alla carta/cartoncino e altri materiali certificati.
Tutte le stoviglie monouso sono infatti biodegradabili e compostabili naturalmente ai sensi della norma internazionale UNI EN 13432. Il Mater-Bi, accoppiato alla carta, è in grado di garantire resistenza e tenuta utilizzando risorse rinnovabili. Diminuisce le emissioni di gas ad effetto serra, riduce il consumo di energia e di risorse non rinnovabili, completa un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola tornano alla terra attraverso processi di biodegradazione o compostaggio senza il rilascio di sostanze inquinanti.
Lo scopo è quello di ridurre progressivamente l’impatto ambientale delle manifestazioni che si svolgeranno presso il polo fieristico riminese, sviluppando nuovi scenari sostenibili di consumo e di gestione degli scarti, rendendoli utilizzabili per altri processi e conferendo loro un nuovo valore economico. Novamont e Rimini Fiera provvederanno anche ad effettuare un LCA (Life Cycle Assessment) del sistema con il supporto del Kyoto Club e di AzzeroCO2.
In particolare, sarà estesa la raccolta differenziata della frazione organica a tutti i punti di ristoro e, grazie alla collaborazione con Hera, i rifiuti saranno conferiti e trattati in impianti di compostaggio. Inoltre, sarà definita con Rimini Fiera una campagna di comunicazione, che coinvolgerà anche il Comune di Rimini, per valorizzare la scelta effettuata e sensibilizzare i visitatori rispetto all’importanza di un corretto conferimento dei rifiuti.
Saranno quindi sostituiti piatti, posate, bicchieri e tazzine in distribuzione nei punti ristorazione presenti a Rimini Fiera e sin qui prodotti in materia plastica.
La portata di questa "buona pratica" è chiaramente rappresentata dai numeri del consumo: Rimini Fiera dispone di due ristoranti, tre free-flow, nove bar, una gelateria e due pizzerie-kebab. Ogni anno vengono utilizzati circa 2,5 milioni di oggetti tradizionali e realizzati in materiale plastico tradizionale. Da oggi, tutto ciò non sarà più un rifiuto indifferenziato, ma potrà contribuire a incrementare la percentuale di rifiuti avviati al compostaggio e sottratti alla discarica.
L’iniziativa ha preso il via in occasione della manifestazione Sapore, che si è tenuta dal 21 al 24 febbraio all’interno del quartiere fieristico riminese.
Fonte Rimini Fiera