L'industria italiana del riciclo chiede più sostegno
"Più sostegno al comparto del riciclo" è l’appello lanciato dall’industria italiana del riciclo, che il 1° marzo 2010 ha presentato a Bruxelles il nuovo rapporto “Il riciclo ecoefficiente, performance e scenari economici, ambientali ed energetici”
02 March, 2010
L’industria italiana del riciclo, riunita nel gruppo di lavoro “Recupero e riciclo” nell’ambito del Kyoto club, ha presentato il 1° marzo 2010 al Parlamento Europeo il nuovo rapporto “Il riciclo ecoefficiente, performance e scenari economici, ambientali ed energetici”.
Dal rapporto - promosso da CIAL, Cobat, Comieco, Coou, CNA, Corepla, Federambiente, Fise Unire, MP Ambiente – emerge che, in evidente controtendenza rispetto ad altri settori, l’industria del riciclo è in netta crescita: +17,2% dei volumi della produzione, le imprese sono aumentate del 13% - sono circa 2.500 - e gli occupati sono oltre 13.000 (dati 2007).
Il settore del riciclo è cresciuto a ritmi superiori a quelli dell’industria nel suo insieme: tra il 2000 e il 2006, l’indice della produzione industriale ha scontato una contrazione del 1,6%, a fronte di una crescita dell’8,2 % dell’indice delle attività di riciclaggio. Dallo studio emerge inoltre un incremento notevole della commercializzazione delle materie prime secondarie e, inoltre, la nascita di un flusso di esportazione di queste ultime verso i paesi emergenti, tra cui soprattutto Cina e India.
In termini quantitativi - sempre secondo lo studio - nel corso del 2007 sono stati avviati a recupero e riciclo circa 52 milioni di tonnellate di rifiuti, una cifra pari al doppio della quantità di rifiuti urbani prodotti nel nostro paese ogni anno. In termini di benefici per il clima e l’energia, in Italia gli impatti della filiera di recupero e riciclo, ad oggi, sono pari a minor consumo di energia per 15 milioni di TEP (tonnellata equivalente di petrolio), e minori emissioni di CO2 per un totale di 55 milioni di tonnellate equivalenti.
Inoltre, a fronte di un generale aumento dei costi delle materie prime, va rilevato invece il minor costo delle materie prime secondarie, un fattore, questo, che determina un risparmio per le aziende utilizzatrici, e un vantaggio per l’economia nel suo insieme, oltre naturalmente al beneficio in termini energetici e ambientali.
Tutti questi dati evidenziano con chiarezza che l’industria del riciclo è oggi una risorsa fondamentale del sistema industriale italiano e internazionale e che l'economia del recupero-riciclo contribuisce in maniera sostanziale all'esigenza dello sviluppo economico, alla tutela dell'ambiente ed è in piena sintonia con gli obiettivi previsti dalla comunità europea. Per queste ragioni, a nome delle industrie del riciclo, il portavoce del gruppo di lavoro “Recupero e riciclo” Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, afferma: "È necessario che le istituzioni comunitarie diano il giusto sostegno a un comparto industriale che fa bene all'ambiente e contribuisce allo sviluppo del Paese. Un sostegno che potrebbe concretizzarsi innanzitutto nella riduzione dell’imposta sui prodotti riciclati. Altre significative misure potrebbero essere rappresentate, in materia di appalti pubblici, dalla promozione di criteri ambientali e obiettivi di rendimento e da incentivi all’eco-innovazione”.
Una sintesi dei risultati e tutte le informazioni sul sito www.ricicloecoefficiente.it
Fonte Comieco