Chiaiano e Acerra. Arriva la Commissione Europea
Dal 27 al 30 aprile i parlamentari dell' Unione Europea incontreranno primi cittadini e amministratori dei territori interessati da inceneritore e discarica. Particolare attenzione sarà posta all’applicazione delle norme europee nella realizzazione delle discariche, alla presenza di diossina e di rifiuti tossici, all’impatto dei depositi sulla salute delle comunità locali
08 April, 2010
Cosa c’è di vero nelle accuse lanciate dai firmatari delle tante petizioni sulla gestione dell’emergenza rifiuti?
Il 27 aprile i deputati della Commissione Europea sbarcheranno in Campania per scoprirlo.
Una quattro giorni durante la quale i parlamentari visiteranno l’inceneritore di Acerra e la discarica di Chiaiano, incontrando sindaci e amministratori, per poi trasferirsi a Serre dove per un colloquio con gli esperti e infine il 30 vedranno le autorità provinciali e regionali.
Particolare attenzione, è scritto nel programma, sarà prestata all’applicazione delle norme europee nella realizzazione delle discariche, alla presenza di diossina e di rifiuti tossici, all’impatto dei depositi sulla salute delle comunità locali.
Durante la missione investigativa toccheranno i siti di Chiaiano, Serre, Terzigno, Acerra e Basso dell’Olmo per verificare lo stato di avanzamento del piano rifiuti, illustrato nel corso della audizione di gennaio, presso la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, dai rappresentanti della Regione Campania.
Da tale verifica – ha dichiarato l’onorevole Erminia Mazzoni - ci auguriamo di poter ottenere le risposte richieste dalla Commissione Europea per chiudere la procedura di infrazione aperta nel 2007 e sbloccare i circa 500 milioni di euro indispensabili alla Regione per completare il ciclo di smaltimento dei rifiuti.
Dopo ripetute denunce, presentate a partire dal 2007, sulla mancanza di una solida pianificazione di gestione dei rifiuti e la contestazione sull’apertura delle discariche di Serre, Campagna e Savignano Irpino, la riapertura di quella di Ariano Irpino, la realizzazione dei siti temporanei di stoccaggio a Marigliano e Giugliano e, infine, la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra in violazione delle direttive comunitarie sulla produzione dell’energia elettrica, sull’incenerimento dei rifiuti, e sulla valutazione dell’impatto ambientale di progetto pubblici, le lamentele dei firmatari delle petizioni sono state ascoltate.
Siamo soddisfatti dell’interesse mostrato dall’Europa – dice il portavoce del comitato di Acerra contro l’inceneritore, Tommaso Esposito – e questo a differenza di quanto avviene in Italia dove siamo rimasti inascoltati e attraverso la militarizzazione del territorio si continua a imporre scelte calate dall’alto. Il completamento dell’inceneritore è stato possibile solo violando le normative europee a tutela della salute dei cittadini e di un corretto smaltimento dei rifiuti.