Duemila veicoli in un'ora, il Colosseo come una superstrada
Dati allarmanti da un monitoraggio di Legambiente Lazio: sono 2.135 i mezzi che transitano su via dei Fori Imperiali e piazza del Colosseo in soli 60 minuti. Per oltre l'80% si tratta di veicoli provati. L'associazione chiede ad Alemanno di agire al più presto, trasformando l'area in un'isola pedonale
21 May, 2010
È di pochi giorni fa l'allarme lanciato da Legambiente Lazio per i danni che lo smog sta arrecando alla struttura del Colosseo. Ora l'associazione ambientalista torna all'attacco, con dei dati preoccupanti sui flussi di traffico che interessano l'area dell'Anfiteatro Flavio. Il monitoraggio effettuati ieri dai volontari, infatti, ha rilevato il transito di oltre duemila veicoli in un'ora, con le intuibili conseguenze sul fronte dello smog, del rumore e delle vibrazioni. Dei 2.135 mezzi conteggiati, oltre la metà (1.165, pari al 54,6% del totale) è costituito da automobili, mentre 353 (il 16,5%) sono scooter e moto. Una quota non trascurabile (il 3,1%, pari a 67 veicoli) è rappresentata dai pullman turistici, ma il dato forse più sorprendente è il transito di ben 144 tra furgoni e camion, pari al 6,7% del traffico.
In totale, sottolinea Legambiente, circa l'80% dei veicoli che passano su via dei Fori Imperiali e in piazza del Colosseo è costituito da mezzi privati. Al trasporto pubblico, dunque, rimangono le briciole: solo il 4,4% del traffico orario è formato da autobus (95 in totale), mentre va un po' meglio ai taxi (296 passaggi, pari al 13,9%). Fanalino di coda, le biciclette: in un'ora, solo 15 ciclisti passano nei pressi del Colosseo, totalizzando un magro 0,7% sul traffico complessivo.
«Al Colosseo è come stare su una superstrada, i Fori subiscono ogni giorno il traffico, lo smog e il rumore di una affollata strada statale – commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – Su Via dei Fori Imperiali transitano duemila veicoli in un'ora, mentre qualche tempo fa sulla Pontina ne contammo tremila, è un numero del tutto insopportabile per l'area più centrale di Roma e più importante dal punto di vista storico, archeologico e dei beni culturali». La soluzione, secondo gli ambientalisti, non può che essere la rapida pedonalizzazione dell'intera area. «Anche in chiave Olimpiadi 2020», conclude Parlati.
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