In calo la raccolta differenziata ad Alessandria
Insolito dato nella città piemontese. Dal 2008 al 2009 la raccolta differenziata è passata dal 51% al 46%. Colpa dell'abolizione del porta a porta, sostituito dai cassonetti di prossimità? Secondo Piercarlo Bocchio, presidente del Consorzio di bacino alessandrino per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani, è piuttosto "questione di educazione". Eppure, il trend della RD sembra essere in crescita in quasi tutte le città italiane
10 June, 2010
Nel comune di Alessandria la raccolta differenziata sta calando. Lo dimostrano i numeri di un rapporto del Consorzio di bacino alessandrino per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani che mette a confronto i dati sui rifiuti prodotti nel 2009 con quelli dei due anni precedenti. Dal 2008 al 2009 si è passati dal 51% al 46% di RD, con una perdita del 5%.
Tra i maggiori prodotti oggetto di riciclo (organico, carta, plastica e vetro) si registra in particolare una diminuzione della plastica, che dai 3.313.724 kg raccolti nel 2008 è scesa a poco più della metà, con un totale di 1.824.049 kg nel 2009. Le spiegazioni potrebbero essere due: o gli alessandrini nel 2009 hanno consumato 1.489.675 kg di plastica in meno oppure non l'hanno differenziata. A sostegno della seconda ipotesi potrebbe esserci il dato dell'indifferenziato, salito da 24.886.870 kg a 27.309.430 kg (2.422.560 kg in più da un anno all'altro). Pur registrando piccoli deficit, resta invece stabile la RD di carta (7.652.445 kg nel 2008 e 7.573.078 kg nel 2009), organico (6.835.990 kg nel 2008 e 6.729.170 nel 2008) e vetro (3.340.220 kg nel 2008 e 3.204.280 kg nel 2008).
Se poi si osserva il dettaglio dei kg di plastica prodotti da ciascun abitante nei mesi del 2009, si noterà che la discesa si fa brusca tra aprile e agosto, per riprendersi verso la fine dell'anno. "Aprile è il mese in cui sono stati introdotti i primi cassonetti stradali in alternativa al porta a porta" ci spiegano gli uffici del Consorzio "e in quello della plastica, inizialmente, trovavamo tanti tipi di altri rifiuti che hanno reso difficile lo smistamento". Dal 2009, infatti, l'amministrazione alessandrina ha deciso di dare una svolta al sistema di raccolta rifiuti introducendo nei quartieri e nei sobborghi il sistema dei cassonetti di prossimità (suddivisi in oasi ecologiche per la raccolta di vetro, carta e plastica e in ecopunti vicino ai condomini per la raccolta dell'organico e dell'indifferenziato), mantendendo il porta porta solo nel centro storico. A un anno da quella scelta, i quartieri di Alessandria sono ancora in fase di transizione da un sistema all'altro.
Il dubbio che il nuovo sistema di RD porti a una dispersione dei rifiuti a favore dell'aumento dell'indifferenziato (come sembra confermato dai dati del rapporto) è legittimo. Di tutt'altra idea sembra però essere Piercarlo Bocchio, presidente del Consorzio RSU, che a Eco dalle Città ha dichiarato con forza: "Il calo registrato non centra con il passaggio da un sistema all'altro. La diminuzione è iniziata già prima con il porta a porta. Io penso che sia piuttosto questione di educazione: occorre sensibilizzare i cittadini attraverso una buona strategia di comunicazione. Ma non solo: bisogna anche aumentare i controlli". Argomenti validi, che non spiegano però quel 5% in meno di RD ad Alessandria da una anno all'altro.
Per scrupolo, abbiamo inserito su Google le parole chiave "diminuisce la raccolta differenziata" e il risultato è che l'unica città in cui per il momento pare essersi registrato un calo della RD è Napoli, mentre altrove la "raccolta differenziata cresce". Di fronte a questa tendenza, il caso di Alessandria appare ancora più insolito...