Acqua di casa mia, 5 domande alla Coop
Per fare chiarezza sui punti fondamentali della campagna Coop che sponsorizza il consumo di acqua del rubinetto e acqua “a km 0”,Eco dalle Città ha posto cinque domande al Direttore Qualità della cooperativa, Maurizio Zucchi
18 October, 2010
Direttore, nel caso in cui l'utilizzo della caraffa filtrante divenisse una pratica molto comune, le aziende produttrici di minerale accuserebbero perdite consistenti, e tra queste la stessa Coop. Che valutazioni sono state fatte in proposito, all'interno della società?
Il mercato delle acque ha delle naturali oscillazioni dovute all'andamento stagionale (più o meno caldo) e alla stessa capacità di spesa delle famiglie che, a nostro avviso, va molto al di là degli effetti potenziali della nostra campagna.
Campagna che, ricordiamo, non è pro o contro una tipologia di acqua, ma vuole aumentare la consapevolezza nelle scelte del consumo. Nell'ultimo anno di vendite il mercato Italia registra una perdita del -4,7%, dovuta probabilmente ai due fenomeni sopra descritti. E' dunque difficile ipotizzare se nel futuro si consoliderà questa perdita e a causa di cosa. Infine un’osservazione: l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) nelle sue linee guida, stima un consumo di acqua inferiore alla quantità nutrizionalmente corretta che arriva al 30%; pertanto riteniamo che i margini di crescita per entrambi i sistemi siano enormi. La nostra aspirazione è che questa crescita eventuale possa avvenire con il massimo della consapevolezza da parte dei cittadini e che permetta loro un consumo sì maggiore, ma consapevole”.
L’acquisizione delle nuove due fonti nelle province di Pordenone e Perugia consentirà di ottimizzare la distribuzione riducendo i costi di trasporto, ma d’altro canto porterà inevitabilmente ad un incremento nella produzione di bottiglie in plastica, anche in zone dove la qualità dell'acqua di rubinetto è decisamente buona. Un compromesso inevitabile dovuto alle scelte dei consumatori?
Non vi sarà aumento di plastica poiché le nuove sorgenti andranno a sostituire le bottiglie di acqua Coop che prima provenivano da più lontano..Le fonti acquisite non sono"inoltre" sono "invece”.
Come avete proceduto per quanto riguarda la compilazione della mappa delle fonti? Ci sono state proteste da parte di aziende che ritenevano che l'iniziativa avrebbe finito per restringere il proprio bacino di clientela?
La mappa è solamente una visualizzazione di ciò che chiunque potrebbe benissimo fare da solo leggendo le etichette; abbiamo semplicemente inteso facilitare la decodifica di molte fonti -onestamente non sempre immediatamente identificabili- nonché aumentare la consapevolezza delle scelte dei nostri soci e consumatori, che poi è lo scopo principale della campagna “Acqua di casa mia”.
Da chi sono stati forniti i dati per la compilazione della legenda delle acque?
I dati sono desunti dalla normativa D.Lgs 105/92 e successive modifiche, nonché da un documento ufficiale del Ministero dello sviluppo economico. (NdR, vedi documento allegato).
In futuro sarebbe ipotizzabile una distribuzione di acqua minerale alla spina?
In passato abbiamo già fatto alcuni test, ma con scarsissimi risultati; inoltre al pari di altri,l'acqua è un alimento delicato e la fase di gestione e conservazione è a nostro avviso da tenere particolarmente sotto controllo. Comunque l'argomento è sotto osservazione, e un esperimento è stato realizzato presso la Coop di Gavinana a Firenze, con l’apertura da parte di Publiacqua, utility dell’area fiorentina, di un fontanello di acqua pubblica all’interno di uno dei più grandi supermercati della Toscana.