SERR 2010: il decalogo di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti
Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2010: on line il testo del manuale di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti
24 November, 2010
Perché ridurre i rifiuti?
Ridurre i rifiuti è infatti importante:
• perché, dopo l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta, è il passaggio obbligato per cominciare a vivere secondo uno stile di vita più sobrio. Le risorse della Terra non sono infinite e, se non si inverte la tendenza al consumo e allo spreco, presto si esauriranno;
• perché questa è la direzione intrapresa da leggi e normative europee e nazionali;
• perché, se riusciamo a diminuire la quantità di RU che va in discarica (o all’inceneritore) e quella delle frazioni differenziate, si possono ripensare i servizi diminuendo ad esempio le frequenze di raccolta con conseguente diminuzione dei costi;
• perché è facile, si tratta di accorgimenti che si possono adottare comodamente nella vita di tutti i giorni!
Ridurre= Non gettare, ma riutilizzare!
Cosa vuol dire?
Significa utilizzare di nuovo cose già usate invece di buttarle via.
Ogni volta che gettiamo qualcosa proviamo a porci la domanda: “Posso riutilizzarla in qualche modo?” Magari non tutto sarà recuperabile, ma una parte sì!
Riutilizzare significa anche riparare. Se mi si rompe qualcosa, ecco la domanda giusta: “Posso riparare o far riparare questo oggetto?”
Riutilizzare significa anche pensare se c’è qualcuno cui il mio oggetto può ancora servire.
Allungando il ciclo di vita di un oggetto evitiamo di:
• creare un rifiuto, utilizzando così le risorse in modo più sostenibile;
• comprarne un altro, riducendo il consumo di materie prime per la produzione di un bene nuovo.
Alcuni consigli per ridurre i tuoi rifiuti
• compra oggetti resistenti, non usa e getta;
• preferisci i prodotti con un imballaggio idoneo a proteggerli o comunque con imballaggi eco-compatibili (facili da differenziare e riciclare);
• acquista prodotti ricaricabili, come batterie, detersivi ecc. e usa i distributori alla spina (per prodotti per la casa e alimentari) che si trovano in piccoli e grandi negozi della tua zona;
• usa borse riutilizzabili, ceste, scatoloni o cassette per fare la spesa, evitando gli shopper usa e getta;
• riutilizza fogli già scritti su di un lato per ulteriori appunti e, in ufficio e a casa, non stampare un documento se non è strettamente necessario;
• bevi l’acqua del rubinetto;
• usa i pannolini lavabili per bambini;
• ricarica le cartucce esaurite di stampanti e fotocopiatrici;
• acquista elettrodomestici con parti sostituibili;
• riutilizza gli scarti organici come concime per il giardino, facendo il compostaggio;
• passa gli abiti che non metti più in famiglia e tra gli amici, oppure portali presso le associazioni che li raccolgono;
• compra mobilio o vestiario nei negozi o mercati dell'usato;
• non usare fazzoletti in carta, tovaglioli in carta ecc.
Ricorda che un acquisto, per essere davvero sostenibile, deve: essere necessario, durevole, fatto con materiale riciclato, avere l’imballaggio necessario, favorire il risparmio energetico, essere biologico, "equo e solidale", prodotto localmente, senza sfruttamento dei lavoratori.
Compostaggio domestico, cos’è?
Fare il compostaggio domestico significa smaltire in proprio la frazione organica dei rifiuti attraverso un processo naturale che consente di ricavare un buon ammendante per terreni e vasi.
Tutti coloro che hanno un giardino, un orto o comunque un pezzo di terra più o meno ampio hanno la possibilità di attuare questa pratica.
Ecco cosa possiamo compostare:
• avanzi di cucina: residui di frutta e verdura, bucce, fondi di caffè ecc.;
• scarti di giardino e orto: sfalci di prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi, avanzi dell’orto;
• altri materiali biodegradabili: segatura e trucioli da legno non trattato.
Bevi l’acqua del rubinetto
L'Italia è tra i maggiori consumatori di acqua minerale in bottiglia al mondo, 8 volte la media mondiale (dato 2007).
Questo significa:
• oltre 1 milione di tonnellate di anidride carbonica (CO2) emesso ogni anno nell’aria che respiriamo per la produzione e il trasporto;
• l’utilizzo di circa 6 miliardi di bottiglie ogni anno, che ha un’impatto sull’ambiente e sulle nostre tasche!
Perché bere l’acqua del rubinetto?
• Perché le acque potabili al rubinetto hanno limiti di concentrazione di alcune sostanze (arsenico, nichel, vanadio) più restrittivi di quelli previsti per le acque imbottigliate;
• perché le acque potabili che arrivano ai nostri rubinetti sono molto controllate (vengono effettuate più analisi al giorno);
• perché è in genere buona, sicura e costa molto meno di quella in bottiglia.
Se trovi che l’acqua del rubinetto non sia buona, ecco un consiglio: versa l’acqua in una brocca, lasciala riposare, aggiungi una goccia di limone (facilita l’evaporazione del cloro), mettila poi in frigorifero e servila a 10°-12°. Sarà una sorpresa!
Prodotti sfusi e alla spina
Negli ultimi anni stanno aumentando nei supermercati e nei negozi i punti in cui è possibile acquistare prodotti sfusi e alla spina: latte, acqua, vino, pasta e altri alimenti, detersivi e detergenti per la persona ecc.
Il meccanismo è sempre lo stesso ed è molto semplice: portarsi il proprio contenitore da casa e riempirlo con il prodotto che ci serve. Ricorda di portarti sempre appresso il contenitore acquistato la prima volta e riempirlo più e più volte. Il risparmio ambientale si ha infatti solo dopo averlo usato almeno 5 volte!
Consigli per una spesa sostenibile
Scegli di acquistare:
• la frutta e la verdura a peso evitando quelle già confezionate;
• i salumi e i formaggi al banco evitando quelli confezionati;
• la carne e il pesce al banco, riducendo così gli imballaggi attorno ai prodotti;
• pasta e riso in confezioni di cartone;
• le uova in confezioni di cartone;
• le confezioni “formato famiglia”, evita le confezioni monodose.
Scegli di bere:
• l’acqua del rubinetto, è più economica e qualitativamente più sicura;
• le bevande alla spina se ti trovi al ristorante e nei locali pubblici;
• le bevande gassate con imballaggi nuovamente riempibili o utilizzando un gasatore;
• latte, succhi di frutta e yogurt in bottiglia e vasetti di vetro evitando la plastica;
• vino in vetro con tappo di sughero.
Borse di plastica addio!
Nel mondo si consumano dai 500 ai 1000 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno; in Europa 100 miliardi, in Italia circa 10 miliardi. La media del consumo di sacchetti di plastica pro capite si aggira, nei paesi industrializzati, tra i 200 e i 500 pezzi all’anno.
Sostituendo, in Europa, i normali sacchetti di plastica con altri sacchetti riutilizzabili si risparmierebbero 700 mila tonnellate di petrolio e si ridurrebbero le emissioni di CO2 di 1,4 milioni di tonnellate.
A partire dal 2011 in Italia i sacchetti di plastica saranno banditi su tutto il territorio nazionale. Proviamo ad abituarci a fare la spesa con borse riutilizzabili sin d’ora, faremo bene all’ambiente e arriveremo preparati al cambiamento!