L'esperienza di Capannori al convegno “Cestinare il cestino”
Anche Capannori, virtuoso comune toscano in tema di rifiuti, tra le esperienze presentate a Roma in occasione del convegno “Cestinare il cestino”. Il modello Capannori spiegato dall'assessore all'Ambiente, Alessio Ciacci
25 November, 2010
Annalisa Mancini
Rifiuti zero. I 46.000 abitanti di Capannori, comune in provincia di Lucca, hanno vinto la scommessa: grazie alla raccolta differenziata porta a porta e alle iniziative di Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente, che ha presentato i risultati al convegno ‘Cestinare il cestino’ organizzato il 24 novembre a Roma da CAMBIO, Osservatorio per la comunicazione ambientale dell’Università La Sapienza.
Entro 10 anni, il virtuoso comune toscano non produrrà più rifiuti. I numeri parlano chiaro: rifiuti ridotti del 20%, riciclo e reimpiego della maggior parte degli scarti (indifferenziato in calo di 2/3 rispetto al 2004) e 50 nuovi posti di lavoro solo dalla raccolta differenziata. Capannori è un’isola felice, in cui i rifiuti sono una risorsa e riacquistano nuova vita grazie a riciclo, compostaggio e baratto. I segreti? Raccogliere porta a porta, ridurre gli imballaggi e recuperare gli oggetti non riciclabili (l’indifferenziato ormai non supera il 18%).
"Abbiamo lanciato l’iniziativa ‘Soffitta in piazza’, che prevede il conferimento in piazza di tutto ciò che è riutilizzabile. Vogliamo rendere stabile l’esperienza con un’isola ecologica comunale" ha spiegato Ciacci, sottolineando l’importanza della partecipazione dei cittadini "sia prima sia durante il porta a porta. Il rapporto di collaborazione è stato lo strumento fondamentale per veicolare il messaggio. Abbiamo organizzato anche visite speciali agli impianti di compostaggio e alle cartiere".
Il modello era il piano dei rifiuti della città di S.Francisco, ma Capannori ha saputo fare meglio. La guerra agli imballaggi è stata vinta accordando sconti sulla tariffa dei rifiuti ai negozianti che vendono prodotti alla spina o sfusi, con distributori automatici di latte sfuso che erogano 1 litro per 1 euro, eliminando l’acqua in bottiglia dalle mense scolastiche e promuovendo l’utilizzo delle sorgenti locali.
Oggi Capannori guadagna dalla vendita della carta di recupero (350.000 euro solo nel 2007), dimostrando che la riduzione dei rifiuti, oltre che fare bene all’ambiente, va a pieno vantaggio dell’economia locale.