Marocco: stop ai sacchetti di plastica dal 1° gennaio 2011
La Camera di Consiglio del Marocco ha adottato all’unanimità un progetto di legge che mette al bando i sacchetti di plastica. La legge, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2011, intende vietare la produzione di sacchi e sacchetti in plastica non degradabili e non biodegradabili, destinati alla commercializzazione a livello locale. Previste forti sanzioni per tutti i trasgressori
20 December, 2010
Massimiliano Milone
La Camera di Consiglio del Marocco ha adottato all’unanimità un progetto di legge relativo all’utilizzo dei sacchetti in plastica usa e getta e biodegradabili. La legge, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2011, intende vietare la produzione di sacchi e sacchetti in plastica non degradabili e non biodegradabili, destinati alla commercializzazione a livello locale. La legge vieterà la loro fabbricazione per il mercato locale, l’importazione, la detenzione a scopo di vendita, la messa in vendita e la distribuzione gratuita.
Previste forti sanzioni per tutti i trasgressori. Le multe più salate andranno a coloro che decideranno di continuare a produrre per il mercato locale sacchi e sacchetti che non soddisfino i requisiti previsti dalla legge e dalle sue disposizioni attuative: sanzioni da centomila a un milione di MAD (da 9 mila a 90 mila euro). In caso di reiterazione del reato previste pene più severe e sanzioni raddoppiate.
Anche il social network Facebook, che sta diventando sempre più un luogo in cui la gente comune si riunisce per denunciare situazioni di degrado ambientale o per fare richieste e proposte precise a governi che tardano nel prendere posizione su temi ambientali scottanti, ha dato ampio risalto al progetto di legge pubblicandolo integralmente. Il gruppo No more plastic bags in Morocco, che da anni chiede la messa al bando dei sacchetti non biodegradabili, ha organizzato una vera e propria “petizione multimediale”: finora 17.500 firme raccolte. Sembra che questa volta i cittadini siano stati ascoltati!
Questa legge fa seguito al decreto ministeriale congiunto (dei Ministeri dell'Industria, del Commercio e delle Nuove Tecnologie, l’energia, miniere, acqua e ambiente) del 4 settembre 2009, che bandiva l’uso di sacchetti di plastica neri, molto popolari in Marocco. Il provvedimento, entrato in vigore il 1 aprile scorso, vieta l'uso delle tossiche mescole col “pigmento nero”.
Vista però la continua proliferazione dei sacchi neri e dei sacchetti di plastica in generale e visto il loro impatto devastante sull'ambiente (una durata media di vita da 3 ai 4 secoli) il Marocco ha deciso questa volta di agire in modo più energico. La legge, approvata nei giorni scorsi dalla Camera dei Consiglieri, era stata precedentemente approvata in prima lettura dal Consiglio del Governo il 16 giugno scorso.
In Marocco i sacchetti di plastica sono molto popolari a causa del loro costo molto basso. Inoltre i sacchi neri sono molto apprezzati per la loro “discrezione”. Ogni marocchino consuma in media 900 sacchetti all'anno contro i 117 dell’Algeria, per un totale di 26 miliardi (di cui 6 miliardi di sacchi neri).
Queste cifre piazzano il Marocco al secondo posto nella classifica dei maggiori consumatori al mondo di sacchetti di plastica (al primo posto gli Stati Uniti con 380 miliardi di buste l’anno) contro i 17 miliardi della Francia e i 6 miliardi dell'Algeria.
Siglato un accordo per il biodegradabile
I sacchetti in plastica biodegradabili sono già arrivati in Marocco da un anno. La società britannica Symphony Environmental Technologies (SET) ha siglato, a fine 2009, un accordo della durata di quindici anni con le autorità marocchine per distribuire sacchetti di “nuova generazione” in plastica biodegradabile.
Già da gennaio 2010 il nuovo packaging, 100% degradabile, è stato scelto e lanciato sul mercato da una grande catena di distribuzione, il gruppo Label’Vie.
Rashid Hadni, Direttore generale del gruppo, ha dichiarato: «Abbiamo scoperto che questo tipo di plastica può rappresentare la soluzione ideale essendo anche economicamente sostenibile. In concreto per questi sacchetti si pagano 3 centesimi in più rispetto a quello che i nostri clienti pagavano prima per i sacchetti comuni, ma stimiamo che le vendite compenseranno la differenza di prezzo».
Le critiche al progetto di legge
Si fanno sentire anche i critici della legge. Le accuse mosse riguardano innanzitutto i prezzi più elevati dei sacchetti biodegradabili. Sul piede di guerra anche i produttori di materie plastiche: in Marocco sono presenti 80 stabilimenti per la produzione di sacchetti, che danno lavoro a circa 2 mila persone e che complessivamente fatturano oltre un miliardo di dirham all’anno (circa 90 milioni di euro) secondo i dati della Camera di Commercio.