Cinque anni per cambiare il sacchetto, Spagna in cammino verso il biodegradbile
Mentre a livello nazionale parte la campagna di sensibilizzazione “Cambia il sacchetto una volta per tutte” alcune regioni spagnole si organizzano autonomamente per tassare i sacchetti di plastica, fra proteste e rinvii
14 January, 2011
Cambia la bolsa de una vez por todas: il sacchetto monouso non piace nemmeno agli spagnoli, che pure rispetto all’Italia ne consumano meno: 300 a testa ogni anno, contro i 400 nostri. L’obiettivo è la riduzione del 50% già da quest’anno, e il Ministero dell’Ambiente Spagnolo ci prova con una campagna di sensibilizzazione capillare sul territorio: “Cambia la bolsa de vez por todas” (Cambia il sacchetto una volta per tutte), per coinvolgere commercianti, aziende, istituzioni, e ovviamente i consumatori, ad adottare politiche a favore del biodegradabile ma soprattutto della sporta riutilizzabile in alternativa alle buste di plastica. “Si tratta di una campagna informativa e costruttiva, che mira a sensibilizzare le coscienze e a portare un cambiamento nelle nostre abitudini di consumo , rendendoci tutti più consapevoli quando si tratta di utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione” annuncia il Ministero dell’Ambiente.
Ma è facile prevedere che la campagna di sensibilizzazione non resterà l’unica arma che metterà in campo il Ministero, se intende rispettare l’obiettivo del Plan Nacional Integrado de Residuos 2008-2015, che stabilisce come obiettivo la progressiva sostituzione di almeno il 70% dei sacchetti di plastica con quelli biodegradabili entro il 2015.
Per ora a livello regionale alcune aree si stanno già attrezzando: l’Andalusia e la Cantabria hanno recentemente approvato un’imposta di 5 centesimi per ogni sacchetto monouso non biodegradabile, ma le proteste non sono mancate e la giunta regionale Andalusa ha appena annunciato che l’entrata in vigore del provvedimento slitterà di cinque mesi, per venire incontro alle richieste della CEA, la Confederación de Empresarios de Andalucía.
Un cambiamento culturale che non mancherà di suscitare forti proteste ma, come dichiara una deputata del PP spagnolo: “Comincia ad esserci un consenso internazionale sul fatto che i sacchetti di plastica monouso debbano sparire. Y si esto le parece revolucionario, viva la revolución”.