Stati Uniti, nuove indagini sul piombo nelle borse riutilizzabili in plastica: livelli sopra i limiti
Non si spegne la polemica sulle borse riutilizzabili “al piombo” che aveva infiammato gli Stati Uniti nel mese di novembre. Una nuova serie di indagini, estese alle più grandi catene di distribuzione del paese, ha confermato il responso precedente: livelli di piombo al di sopra del limite consentito per legge nelle borse riutilizzabili in plastica
25 January, 2011
Massimiliano Milone
La denuncia era già partita dal The Tampa Tribune lo scorso novembre: il quotidiano americano aveva sottoposto a test di laboratorio un buon numero di borse riutilizzabili in plastica, acquistate nelle più grandi catene di supermercati d’America. Dalle analisi erano emersi livelli di piombo superiori ai limiti federali.
La polemica, esplosa negli Stati Uniti tre mesi fa, continua ancora oggi. Nuove analisi su altri campioni e condotte da altri laboratori hanno portato allo stesso risultato. La preoccupazione reale è che il piombo possa causare problemi ambientali e seri problemi di salute, se il piombo venisse a contatto con i prodotti alimentari.
Gennaio 2011: trovati ancora livelli alti di piombo nelle borse riutilizzabili degli Stati Uniti
Ventuno borse riutilizzabili, vendute nei supermercati degli Stati Uniti in alternativa alla plastica monouso e ai sacchetti di carta, presentano livelli pericolosi di piombo, secondo i risultati dei nuovi test, consegnati a Usa Today.
La sperimentazione è stata condotta dai laboratori della Frontier Global Sciences, specializzati a livello internazionale nelle prove sui metalli pesanti su richiesta del Center for Consumer Freedom (CCF), un’organizzazione non profit americana, la cui mission è quella di tutelare le scelte dei consumatori (come si legge sul loro gruppo Facebook).
Il Center for Consumer Freedom (CCF) rende noti i risultati
I laboratori hanno testato complessivamente 71 borse riutilizzabili in plastica, prelevate nel dicembre 2010 da 44 tra le più grandi catene di supermercati degli Stati Uniti.
Le prove si sono concentrate sul materiale più comunemente utilizzato per fare le borse riutilizzabili: tessuto non tessuto in propilene, principalmente Made in China. La Cina è infatti il fornitore “numero uno” di borse riutilizzabili per gli Stati Uniti.
I risultati sono stati resi noti sul sito web del Center for Consumer Freedom.
Sedici tra tutti i rivenditori esaminati hanno messo in vendita borse contenenti piombo in quantità superiore a 100 ppm (parti per milione), il livello più alto consentito per i metalli pesanti nel packaging alimentare. Ricordiamo che secondo l’Environmental Protection Agency (EPA) qualsiasi prodotto con un contenuto di piombo superiore a 100 ppm tecnicamente dovrebbe subire ulteriori accertamenti prima di essere smaltito in discarica.
Catene nazionali come Safeway, Walgreen, Bloom, Giant Eagle e CVS Pharmacy hanno fatto registrare i valori più elevati: le borse CVS Pharmacy si piazzano al primo posto con un livello di piombo pari a 697 ppm, seguite dalle borse Safeway con 672 ppm, quasi sette volte in più del limite consentito per legge.
«In tutto il paese i legislatori stanno proponendo una tassa per vietare i sacchetti di carta e di plastica, ma la conseguenza non voluta di tale legislazione è che la gente sta usando le borse riutilizzabili che, come mostrano i test indipendenti, spesso contengono livelli eccessivi di piombo» ha dichiarato J. Justin Wilson, CCF Senior Research Analyst. Ed ha aggiunto: «Credo che i consumatori dovrebbero avere la possibilità di utilizzare sacchetti di plastica senza piombo e di carta quando portano a casa i loro generi alimentari».
Gli altri rivenditori risultati positivi per eccessivi livelli di piombo sono stati: Staples, Piggly Wiggly, Giant, Gerbes, KTA Superstore, Brookshire Brothers, Stater Bros e, ironia della sorte, il District of Columbia Department of Environment!
I risultati del Center for Environmental Health (CEH)
All’inizio di questo mese, il Center for Environmental Health (CEH), organizzazione non profit che si occupa di salute ambientale e di protezione dei cittadini dalle sostanze chimiche tossiche, ha commissionato un altro test “indipendente” nello stato della California ed ancora una volta i risultati non sono stati confortanti: dall’indagine è emerso che le borse riutilizzabili in plastica Disney “Toy Story” e “Cars”, acquistabili presso Safeway, contengono livelli elevati di piombo: 15 volte superiori al limite federale (in chiara violazione della legge della California).
Il CEH ha immediatamente inviato avvisi legali a Disney, Safeway e Advanced Publisher, creatore delle borse, informandoli che i prodotti violano il diritto di protezione dei consumatori della California.
Il CEH ha chiesto a Safeway di togliere immediatamente dal commercio queste borse che minacciano la salute dei bambini e delle loro famiglie. Safeway ha deciso di ritirare dai suoi punti vendita sia le borse esaminate dal CCF sia le borse Disney, finite nel mirino di CEH. Nel frattempo la catena aspetta risposte dai produttori.
Il CEH ha anche chiesto ulteriori indagini sui prodotti per bambini alla United States Consumer Product Safety Commission (CPSC), agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti creata per proteggere i cittadini dai rischi di lesione, associati ai prodotti di consumo. L’agenzia CPSC svolge la sua mission vietando prodotti pericolosi, ritirando quelli già sul mercato e ricercandone i rischi associati.
«Questi pericolosi livelli di piombo nei prodotti Disney, provenienti da un importante rivenditore come Safeway, sono particolarmente deludenti se pensiamo che sono passati quasi tre anni dall’entrata in vigore della legislazione federale, che vieta il piombo nei prodotti per bambini» ha dichiarato Michael Green, Direttore esecutivo di CEH. ««I genitori devono sapere che il marchio Disney non implica un più alto livello di sicurezza nei prodotti per l’infanzia».
Meglio le borse riutilizzabili in plastica o in tessuto? Il CCF e il CEH a confronto
Il Center for Consumer Freedom (CCF), accusato di essere un gruppo di facciata a sostegno dell’industria del sacchetto di plastica, ha avviato di recente una campagna pubblicitaria allo scopo di educare i consumatori sui potenziali pericoli legati alla maggiore importazione e distribuzione di alcune borse riutilizzabili. Secondo il CCF i livelli elevati di piombo e batteri delle borse riutilizzabili indicherebbero che le proposte di divieto degli shoppers usa e getta sono fuorvianti e guidate dalla “scienza della spazzatura”.
Da un recente sondaggio commissionato dal CCF all’Opinion Research Corporation è emerso come il 56% degli americani non sia affatto consapevole del fatto che i sacchetti della spesa riutilizzabili possano contenere piombo e batteri. Questo spiegherebbe perché, secondo lo stesso sondaggio, il 68% dei possessori di sacchetti riutilizzabile non ha mai lavato la sua borsa o l’ha lavata solo una volta nell'ultimo anno.
In effetti anche le prove CEH confermano che la minoranza delle borse riutilizzabili in plastica presenta rischi di piombo, ma le considerazioni che fanno sono di altra natura. Il CEH si mostra infatti a favore del divieto degli shoppers usa e getta. «L’industria della plastica dice che dovremmo evitare le borse riutilizzabili malsane e attenerci ai sacchetti usa e getta» ha dichiarato il Direttore Ricerche CEH Caroline Cox. «Noi invece consigliamo le borse riutilizzabili in stoffa perché alcune borse riutilizzabili in plastica possono avere problemi di piombo; inoltre le borse di stoffa sono più durature e facili da lavare».
J. Justin Wilson, CCF Senior Research Analyst, ha ribattuto: «Quando tassate la soda, la gente consuma altre bevande senza soda, che magari contengono più calorie. Quando limitate i livelli di sale nei cibi già pronti, le persone aggiungono il sale se il piatto è troppo dolce. Quando avete demonizzato il burro negli anni ‘90, le aziende alimentari si sono orientate verso la margarina, facendola passare come una sana alternativa. E quando vietate e tassate i sacchetti usa e getta, la gente usa le borse riutilizzabili Made in China, che contengono livelli eccessivi di piombo e batteri. L'unico modo che abbiamo per evitare queste conseguenze indesiderate è lasciare che i consumatori, piuttosto che le autorità di regolamentazione o i legislatori, decidano per se stessi».
3 commenti
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27.01.2011 10:01
Vero, articolo molto molto interessante che offre un punto di vista nuovo proprio ora che si parla tanto di sacchetti. Si dovrebbe indagare in Italia per capire cosa succede alle borse riutilizzabili. Eliminiamo i sacchetti e poi magari usiamo borse che non sono tanto meglio. Complimenti per la completezza...
Mostro
26.01.2011 18:01
Articolo estremamente interessante visto che va ad approfondire il primo già uscito nel mese di novembre. Anche io sarei curioso di vedere che cosa effettivamente viene importato e distribuito in Italia invece di pensare solo al tormentone sul bando degli shopper!