Inghilterra: “Qui c’è il sacco per la spazzatura. Torniamo a prenderlo tra 2 settimane”
Sta facendo discutere la decisione di molti comuni inglesi di dimezzare la frequenza della raccolta porta a porta. Appena una volta ogni due settimane, per indurre i cittadini a ridurre i rifiuti. In alcuni Comuni il “ritardo” vale solo per l’indifferenziata, altrove anche per la differenziata, o addirittura – stranamente – solo per questa, organico compreso
27 January, 2011
Raccogliere la spazzatura una sola volta ogni due settimane – neve permettendo – è un modo per difendere l’ambiente o per far infuriare chi all’ambiente ci pensava già?
Se lo stanno chiedendo in molti in Inghilterra, dove parecchi comuni hanno deciso di dimezzare la frequenza della raccolta porta a porta. Attualmente sarebbero 13 le amministrazioni in cui il provvedimento è già entrato in vigore, ma altre 147 stanno valutando la possibilità.
Il senso del provvedimento è indurre i cittadini a vigilare sulla propria produzione dei rifiuti, riducendone la quantità. E ovviamente anche i costi di raccolta, un fattore che presumibilmente non avrà contato di meno nella decisione dei comuni. Le modalità con cui effettuare i tagli però non sono uniformi, e francamente stupisce un po’ quanto riportato dal Telegraph: a Broxborne (Hertfordshire) ad ogni famiglia vengono distribuiti un sacco nero per l’indifferenziata ogni settimana, un sacchetto per le bottiglie di plastica, una scatola per gli altri materiali da riciclare e un secchio per l’umido ogni 15 giorni. E questo è quanto verrà raccolto.
Ma se l’obiettivo è spingere i cittadini a produrre meno rifiuti, che senso ha continuare a raccogliere settimanalmente il sacco nero e penalizzare chi fa la differenziata? What the hell, direbbero gli inglesi. E infatti lo dicono eccome, anche perché i sacchetti in eccesso devono essere portati personalmente in discarica.
“Certo, prendendo l’ auto. Davvero una buona mossa per proteggere l’ambiente” commenta ironicamente una lettrice del Telegraph. E non è l’unica a protestare. “Vorrei sapere perché pago le tasse allora, per un servizio inesistente? – scrive un altro. E già qualcuno minaccia di lasciare i sacchetti in strada. “Tanto chi può sapere che quel sacchetto è mio?”. Un’idea a cui da noi non aveva ancora pensato nessuno.
In realtà però in molte contee si è scelta una strada più sensata, sebbene meno economica: raccolta dell’indifferenziata ogni 15 giorni e a cadenza settimanale per tutto il resto, o almeno solo per l’organico, in modo da evitare i cattivi odori.
A riprova che il dibattito è tutt’altro che concluso, per iniziativa di Eric Pickles (Segretario di Stato per le Comunità e gli enti locali ) si stanno raccogliendo firme per chiedere che il provvedimento sia ritirato e che ai comuni venga tolta la possibilità di ridurre la frequenza della raccolta, indipendentemente dal contenuto dei cestini.
A spingere Pickles e i suoi sostenitori a dare battaglia è soprattutto una questione igienica: la spazzatura attira i ratti, ospiti abituè e poco graditi in città.