Spagna: il Governo punta a introdurre il limite dei 30 km/h nelle strade urbane di quartiere
La Spagna sceglie i 30 all'ora per le strade urbane di quartiere. Per abbassare il Pm10 e per l'incolumità dei pedoni. Insieme a questa riforma, la bicicletta assume nuova dignità e da mezzo "alternativo" diventa "preferenziale" per gli spostamenti in città. Le opinioni dei cittadini sui media spagnoli
21 February, 2011
La Spagna riforma il Regolamento generale della circolazione e decide di abbassare il limite di velocità per le strade urbane di quartiere dai 50 ai 30 km/h. La decisione, proposta dalla Federación Española de Municipios y Provincias (FEMP), deriva dalla volontà di rendere più sicure le strade per i pedoni così come di ridurre l’inquinamento (si ricorda infatti che, come l’Italia, anche la Spagna è stata deferita dall’Unione europea a causa del superamento dei limiti di polveri sottili), come ha dichiarato Anna Ferrer, direttore dell’Observatorio de Seguridad Vial.
La misura riguarderà le strade urbane ad unica carreggiata con due corsie per senso di marcia e le strade a senso unico escludendo, quindi, le grandi arterie urbane a due o più corsie.
Il direttore generale del Traffico, Pere Navarro (funzionario presso il ministero degli Interni del Governo spagnolo), ha infatti dichiarato che, in caso di scontro tra un'auto e un pedone, "a 70 km/h non si salva nessuno, a 50 si salva la metà, a 30 il 95%". Secondo il Direttore sarebbe quindi un "nonsense" mantenere il limite ai 50 all'ora nelle strade urbane di quartiere. D'altronde i dati parlano chiaro: dei 286 pedoni morti nel 2009, il 46% è stato vittima di incidenti in città.
Navarro ha poi dichiarato che, "per evitare di mettere cartelli a ogni angolo di strada", si preferirà alla segnaletica verticale quella orizzontale per segnalare ai conducenti che stanno entrando in una Zona 30. Ma soprattutto, il Direttore ha insistito sul non fare confusione tra il limite dei 30 all’ora e le Zone 30. Queste ultime infatti hanno la funzione di limitare la velocità per migliorare la qualità della vita dei cittadini, indipendentemente dalla strada in cui sono costruite, e saranno quindi indicate come tali.
La riforma, ha infine precisato Navarro, sarà integrata nel nuovo Piano strategico della sicurezza stradale che deve essere approvato prossimamente dal Governo.
Altra novità del nuovo Regolamento della circolazione riguarda le biciclette. Per la prima volta, esse saranno considerate un mezzo "preferenziale", e non più "alternativo", per viaggiare nei centri urbani. Così, una volta che la riforma entrerà in vigore, nelle Zone 30 le bici potranno circolare anche nel mezzo della strada (e non più solo sul lato destro, come previsto oggi) e sui marciapiedi larghi più di tre metri a un metro dalle facciate. La nuova normativa lascia inoltre aperta la possibilità ai singoli Comuni di consentire la circolazione delle biciclette nel senso contrario a quello degli altri veicoli.
Sul El Pais, al sondaggio in cui si chiede cosa ne pensano i lettori del nuovo limite dei 30 km/h, il 57% ha risposto “mal”, il 43% “bien”. La misura non sembra quindi piacere alla maggioranza, ma la differenza non è poi così incolmabile. Su deia.com, notiziario basco, quasi il 60% dei lettori ha dichiarato che la velocità cui si dovrebbe viaggiare in città è ai 50 km/h; solo l’11% si è espresso a favore dei 30 all’ora. In questo video, interviste a tassisti, pedoni, ciclisti e automobilisti.
Tráfico limitará a 30 por hora la velocidad en las calles con un carril por sentido - da El Pais del 17.02.2011
Tráfico limitará la velocidad a 30 kilómetros por hora en las calles de un carril - La DGT estima que los accidentes podrían reducirse más de un 50 por ciento en esas zonas y se reduciría la contaminación ambiental
Tráfico apuesta por la bicicleta como transporte "preferente" en las ciudades - Podrán circular por el centro de la calzada en las llamadas 'zonas 30' e incluso en sentido contrario