Coordinamento ciclisti scrive ad Alemanno: «Necessario applicare il Piano quadro della ciclabilità»
Alla vigilia dell'inizio degli stati generali, Roma ciclabile lancia un appello per non dimenticare il Piano quadro: «Progetto poco costoso, che cambierebbe il volto della città. Tanti gli effetti positivi»
21 February, 2011
In vista dell’inizio, martedì 22 febbraio, degli Stati generali della città, il coordinamento Roma Ciclabile ha scritto una lettera al sindaco Gianni Alemanno per sollecitare l’attuazione del Piano quadro della ciclabilità, approvato dalla giunta quasi un anno fa. «Non basta dichiarare gli obiettivi, occorre prendere rapidamente decisioni concrete. Roma si candida alle Olimpiadi. Parla di post carbon era. Ha elaborato un Piano per la mobilità sostenibile. Il progetto Millennium, piano strategico per Roma Capitale, dichiara come obiettivo a medio e lungo termine la eco sostenibilità. Dai primi passi si vedrà se questa è la direzione effettiva che si sta prendendo», comincia la lettera.
Il Coordinamento passa poi a sottolineare i diversi effetti positivi che avrebbe l’applicazione del Piano della ciclabilità: «Riduzione delle emissioni e dei rumori, aumento delle sicurezza, miglioramento della salute, aumento dell’accessibilità, miglioramento dell’ambiente urbano e della vita, opportunità per le attività ludiche e sportive a costo zero per tutti, incremento del turismo sostenibile, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico». «Nessun altro piano previsto dal progetto Millennium –continua la missiva – raggiunge da solo così tanti obiettivi di sostenibilità come questo, eppure Millennium non ne prevede la sua attuazione. Il suo costo è molto contenuto se pensiamo ad una città capitale (è stimato in circa la metà del costo di un solo parcheggio, quello progettato sulla stazione Termini), perché molte sue previsioni sono a costo quasi zero. In pochi anni si potrebbe attuare. Potrebbe cambiare il
volto della città, come è già accaduto in moltissime città europee e capitali, Parigi e Londra comprese».