Corte dei Conti. "Al collasso la gestione dei rifiuti in Sicilia"
Regione Sicilia, il procuratore della Corte dei conti: "Nel 2010 vicende patologiche connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia hanno arrecato ulteriori rilevantissimi incrementi di spesa pubblica" . A pesare particolarmente il dissesto finanziario degli Ato, "la cui gestione e' stata, in molti casi, caratterizzata da evidente incapacita' gestionale da parte dei soggetti preposti, e aggravata dal comportamento dei competenti organi comunali"
28 February, 2011
Al collasso il sistema dei rifiuti in Sicilia. Lo scrive sulla sua relazione il procuratore regionale della Corte dei conti Guido Carlino. Nel 2010, spiega, "hanno arrecato ulteriori rilevantissimi incrementi di spesa pubblica molteplici vicende patologiche connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia", come le ipotesi, segnalate dal competente assessorato regionale, di dissesto finanziario degli Ato, "la cui gestione è stata, in molti casi, caratterizzata da evidente incapacità gestionale da parte dei soggetti preposti, aggravata anche dal comportamento dei competenti organi comunali".
A ciò si aggiungono "le incertezze sulla fase finale del ciclo dei rifiuti, aggravata dalla scarsa capacità di raccolta delle discariche e dalla necessità di provvedere al trasporto dei rifiuti in siti distanti dal luogo di produzione". Inadeguatezze gestionali e, talvolta, episodi di "evidente illegalità, peraltro aggravati dalla permeabilità del sistema alle infiltrazioni della criminalità organizzata hanno caratterizzato il sistema". (AGI)
Segnali positivi, al fine della riduzione degli sprechi, nell'emanazione della legge regionale 9 del 2010, che ha ridotto da ventisette a dieci gli Ato, prevedendo l'istituzione di apposite società per la regolamentazione del servizio per la gestione rifiuti. Attesa l'adozione del piano regionale dei rifiuti "che dovrà definire anche le modalità per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, per la quale oggi si registrano evidenti omissioni, con realizzazione di danno erariale in relazione all'inattuata riduzione del costo dei servizi ed alle penalita' connesse al mancato raggiungimento degli obiettivi".
Sottolineate le "gravi violazioni", da parte degli Ato, nell'assunzione del personale e nella scelta di contraenti privati per l'affidamento dei servizi, nonché la citazione a giudizio a carico di amministratori del Coinres, Consorzio intercomunale per la gestione dei rifiuti della provincia di Palermo, per assunzione di personale senza le prescritte procedure di evidenza pubblica ed in eccedenza rispetto ai limiti numerici previsti dal piano industriale e con un danno erariale di 3.829.952 euro.
Pendenti le istruttorie relative sia alla grave situazione di dissesto finanziario che affligge l'Amia, società in house del Comune di Palermo, incaricata della gestione del servizio di raccolta, sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria, sia alla gestione della discarica di Bellolampo, con particolare riferimento a vicende attinenti lo smaltimento del percolato, anche sotto il profilo del danno ambientale connesso all'inquinamento delle falde acquifere.